Per giungere in stazione, a Perugia, si può decidere di, andarci a piedi, in bus o in mini metro. Curiose queste “capsule” che sono frequenti nei loro passaggi, piccoline, con pochi passeggeri a bordo. Quando senti la prima volta “appena giunto a Perugia, a sinistra c’è la stazione del mini metro” mi pareva una cosa cosi…curiosa. Li vedi sfilare via appena sopra i segnali luminosi della ferrovia e resti impressionato. “Fontivegge” è la stazione metro vicina a quella ferroviaria, uscendo, a sinistra, senza neanche attraversare. Ci si può arrivare anche costeggiando il binario uno. Dalla parte opposta della strada una Coop. A dire il vero, “il mini” sembra una funivia, da lontano, ma poggia su una base a guardar bene poi da vicino. Fontivegge, Case Bruciate, Cupa e cosi via le sue stazioni. Costo del biglietto: un euro e cinquanta. Il suo tragitto dovrebbe coprire se non sbaglio, anche lo stadio Renato Curi. La mia opzione, oggi, è stata quella di essere qui, in stazione, preferendo la scelta “a piedi”, per andare, o tornare, ad Assisi. In treno. Percorso, in minuti, una ventina.
Giunti ad Assisi occorre recarsi o presso il bar della stazione o dal giornalaio per i biglietti. Un bus appena fuori dalla stazione è pronto o sta per giungere per condurci a destinazione. Il panorama è bellissimo e il caldo rende ancora piu vivi i colori. Govoni, grano, campi falciati, turisti a piedi, suore, frati, una processione di tutti e di tutto alla ricerca di fede, spiritualità, testimonianza, preghiera.
Tutto sempre molto bello: il paese, la Basilica, Superiore, Inferiore, le persone che si incontrano, sfiorano, le case, gli affreschi. Tutto è cosi bello, perfetto, intimo. Un buon cammino è l’augurio più bello che si possa fare e ricevere. Mi addentro, ancora una volta, come fosse la prima. È da tantissimo tempo che ne attendevo il ritorno. Nella terra di San Francesco.