Buon 25 Aprile Resistente

20190425_111636Torino dorme. Alcuni svogliatamente escono, chi verso un’edicola, chi verso un bar, per  la sua prima colazione, chi, militante e riconoscente, con un mazzetto di fiori nella mano, alla ricerca dei cippi commemorativi di giovani partigiani morti per cacciare l’invasore e per la libertà. I bus, grigi, (ma oggi, a mio modo di vedere,  dovrebbero vestirsi di altri colori) “sbuffano” appena; scatole pubbliche, metalliche numerate, secondo alcuni nuovi panocticon dei nostri giorni (per via delle bippature che tutto saprebbero di noi, al pari di una carta di credito o bancomat, come strumenti utili per sondaggi elettorali) pigramente e lentamente raggiungono la fermata appostandosi a ridosso della pensilina. Tratti gialli, stile panchina campionato di calcio del mondo. Al loro interno, pochi passeggeri. Fuori del bus, una bandierina tricolore sventola nel breve tratto del cielo torinese. Leggermente mossa, Immediato è  il mio istinto di cantare, guardandola, “Bella ciao”, così come accadeva, da piccolo, ogni qual volta quella bandierina faceva la sua comparsa ai miei occhi, ed  io, stretto nella mano di mio padre la cantavo. Poi da grande cominciarono i “pellegrinaggi” presso qualche lapide commemorativa, in giro per  Torino, a ricordare i partigiani caduti per  la libertà.  E così mi capita di fare ancora oggi. “Aldo dice 26 X 1”! Penso alla nostra città e alla Resistenza, ai partigiani, ai tanti Bube e Mara del nostro Paese, giovani e belli di quel periodo, ricchi di niente, e di grandi speranze. Come sempre avviene, non manca un saluto alla lapide commemorativa di Gramsci.

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