“Gli anni come giorni, son volati via…” pare sentir risuonare Raf, alla fine degli anni ’80, nel raccontare il decennio trascorso, il tempovolato via. E il tempo vola; in realtà mancano idee, voglia, foglio, penna, e altro, e uno, non è che tutte quelle cose, almeno le prime due, se le può dare, per pensare e scrivere qualcosina. Tornando da scuola, tra la fermata della metro e corso Regina,
in via San Donato, interdetta al traffico, si è posizionate una pietra d’inciampo, al numero 27, in ricordo di Vittorio Staccione, antifascista, calciatore, operaio.
La folla osserva e ascolta. Poi, Gunter Demnig si inginocchia e posiziona la pietra a ricordo dell’ultima abitazione di Vittorio Staccione. Il mio ricordo va a quella posata in via Vicenza, a due passi da qui, alcuni anni fa, quando c’era mio padre e molto era davvero diverso. Insieme cercavamo in quali vie avrebbero posizionato la pietra d’inciampo e insieme si andava.