Orvieto, Viterbo, Tivoli. Poi, alla fine, ho scelto diversamente. Spoleto e Spello, Assisi. Forse troppo “amore” per Pinturicchio, protrattosi negli anni e mai finalizzando l’incontro. Benedetta arte!Benedetto “pittore” dei Borgia. E cosi, la voglia di vedere le due cittadine, il Duomo, l’abside, l’incoronazione della Vergine di Filippo Lippi (artista del ‘400) il fascino “dei due mondi”, i pittori del ‘300-‘400, mostra espositiva, su, “alla rocca”, scarpinando, in giornate da bollino “rosso”, ha finito per prendere il sopravvento sul resto. E se a tutto cio’ ci aggiungo, una volta arrivato a Spoleto, ai piedi della cittadina, la non completa comprensione tra salita meccanizzata, scale mobili e tapis, la fatica-gioia nelle gambe si è ben presto sentita e materializzata. E gia’ perche’ stupore e meraviglia sono state pari in entrambe, per la bellezza di “esserci” e per la fatica da sostenere, sotto un sole che… lascio solo voi probabili lettori, immaginare. A Spoleto ci sarebbe la possibilita’ di salire su, cioe’ arrivare nella parte alta, fruendo o delle scale mibili o dei tapis rulant. Ma ovviamente, la soluzione “fatica zero” e’ stata subito scartata. Forse la stanchezza e il sole veramente forte mi impedivano di cogliere le indicazioni giuste. A piedi quindi, non si sbaglia mai, e, come sosteneva mio nonno, tutte le strade portano (o riportano, nel mio caso) a Roma. La salita, verso il centro storico, e’ stata cosi completata a… “fette”, sempre come scrive P. P. P. Spoleto, a dire il vero, la contemplo, attentamente, prima in solitudine; in seguito, ho cercato un’ audioguida per una migliore comprensione del tutto, dove il tutto sta per Duome, intetno, estetno, campanile; ho scoperto inoltre, presso la biglietteria, della Cattedrale, che essendoci anche una guida, (fisica) a disposizione, con una aggiunta di qualche euro, e in gruppo, ho preferito aggiungere anche per questa a quella cartacea, da tablet e da audioguida. Sempre meglio abbondare. Un’oretta all’interno del Duomo e alla sua scoperta, compresa la salita sul campanile, così, per non farmi mancare nulla, aggiungendo ai pregressi gradini, altri (in cima alla Torre, nelle giornate limpide si può vedere Todi, Spello, Assisi e un pezzettino di Perugia). Il Duomo, dimenticavo, è dedicato alla Madonna dell’ Assunta e al suo interno, in una cappella appena entrati, un dipinto del Pinturicchio della madonna e di Gesù Bambino. In seguito, dopo avet visto l’abside di Filippo Lippi e le altre cappelle, l’appuntamento era per le 12, con salita al campanile; qui, una coppia di attempati canadesi, tra una chiacchiera e l’altra con la guida, e domande tipo “quel paese è? ” al sentirci dire, “Spello”mi anticipano la chiusura della Chiesa (causa terremoto 30 ottobre 2016) e quindi, di conseguenza, della Cappella Baglioni, a Spello. Ma forse, se la fortuna ci mette il suo…. chissà. È nel si dice e non si dice che ci sta il tutto. A Spello lo scopriremo. Qui, infatti, con una gran botta di fortuna, ho potuto accedere all’interno e visitare quello che sembrava un sogno impossibile: la Cappella Baglioni ed i capolavori del Pinturicchio.
A Spello il profumo dell’infiorata del Corpus Domini è ancora vivo. O almeno, così mi pare. E salendo su, per le magnifiche stradine medioevali, il panorama è davvero fantastico. Assisi è soltanto una manciata di terra e un paio di colline. Assisi è a portata di mano.
Spoleto meravigliosa, Spello un piccolo gioiello.
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Davvero bella Spoleto. Il Duomo è “super”. Bellissimo il panorama dalla sommità del campanile. La “Rocca” poi, bellissima, con l’esposizione sui capolavori del 1300. Al suo interno, immaginavo Lucrezia Borgia, nei primi suoi giorni, qui, a Spoleto. Davvero incantevole.
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