Tempo di maturità

Questa mattina nel tragitto casa-scuola,  manciate di ragazze e ragazzi con i  dizionari in mano:  facile da raccontarsi, immaginare,   e incontrarli.  Chiacchiere in liberta’ su ipotetiche tracce,  ricordando Caproni. E allora,  alle 8 di mattina,  tutti pronti per il tema di maturità. L’individuazione di una sedia,  quella giusta,  per un totale di   4  “sedute”  e poi,  via,  licenziati dopo un “contratto” di 5 anni. Anche sulla metro capitava di incontrare più dizionari oggi che giornaletti “metro” tra le mani dei passeggeri in un anno intero di tragitto. Segno del tempo che cambia e difatti,  la maturita’ arriva sempre col caldo a vendemmiare visi e uva. I temi erano fattibili e piacevoli,  soprattutto due,  l’articolo di giornale,  sul libro “I giardino dei Finzi Contini” di Giorgio Bassani,  ambientato a Ferrara,  e l’articolo tre della Costituzione: rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale. Ancora un tema sulle masse e sulla solitudine.

Archiviata la prima e deposto il dizionario sulla scrivania, il pensiero corre a domani. Alla seconda prova.