Previsioni azzeccate. Pioggia al Nord. Ombrelli di ogni misura aperti e in “cima” a tutti. I tombini tengono e cosi gli argini dei fiumi. Ai semafori, di tanto in tanto per qualche pedone e’ come andare all’autolavaggio mentre l’automobilsta rincorso da parole affettuose termina dritto dritto a quel…paese. In altri paesi, invece, giu’, al Sud, nonostante l’acqua del mare sia freda, i piu temerari provano un tuffo anticipatore, di primavera, pero’. L’acqua obliqua e traversa bagna capelli e pettina pensieri. La pioggia, non e’ solo nel pineto. La pioggia e’ chimica, ricordo e in ogni posto conferisce all’ambiente un dolce rumore differente, dai saperi e sapori delicati, lasciando in bocca un certo retrogusto. Per esempio, la pioggia scrosciante di Roma, ha il gusto della fuga, per la vittoria, l’odore di pini, cipressi, tra le “porte”, gli odori delle piante di via Margutta, quelle sere, che a pensarci ora…, quella di Recanati, invece, fa tanto “sabato” di festa e di “villaggio”, e di fughe notturne, fra Loreto e la cultura; quella del Salento di risveglio mattutino, della natura, di fichi e angurie, sole nascosto dietro qualche nuvola, terrazze fresche da ballare profumi, di bagno schiuma e camicie di lino fresche; quella dentro un treno poi, sa di culla e di nenia e di futuro, imprevedibile ma da accogliere sempre, senza orologio, tanto il tempo è “personale”; quella sulla sabbia sa di Jovanotti e bagno e balli di mezzanotte; quella di Barriera, ancora, sa di Vasco Rossi, due cuffiette, una a me, una a te…Senti che fuori piove? ma lo senti che bel rumore?
Mi piace….lo scrivo percè non mi fa cliccare sull’icona.
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