Profumo di mimosa, e l’occhio si allarga, e le narici dilatano, su quel fiore appuntato al bavero del cappotto. L’occhio della mente si dilata, fino a Ventimiglia e da li in Provenza e poi mare, tanto mare, nella giornata della donna. Un piano bar e le note di Cammariere Sergio si diffondono nell’aria. E dimmi, di che mese sai? Si, “sai”. Il tuo viso roseo ha un profumo intenso che quando si allarga, allaga il mare. Questo mi capita di pensare, osservando sbocciare un fiore che si apre come il tuo sorriso, ogni qual volta osservo il mare. Certo, vorrei scrivere di mimose e di storia, di “E tre”, articolo del blog, al quarto anno del suo compleanno, oppure del convegno, dell’altro ieri, a Torino, su don Milani e la figura dell’Idr. E che dire del sig. Antonio Corapi, artista, sarto approdato a Torino da “Gasperina” omaggiato da Bruno Gambarotta su Torino Sette? Che bello il primo, e il “tre” , le emozioni per una bella pagina di storia, personale, che a pensarci bene, nessuno ci avrebbe scommesso un euro su. Ma le cose piu’ belle sono le piu’ difficili. Il parka blu, il vento, il sorriso, un volume rosso tra le mani. Torino era mia. Cerco di “chiudere” il volume. Ma il mare allontana molto e avvicina te. Il Profumo di mimosa, sul bavero e in ogni dove, nella giornata-festa-ricorrenza della donna.