Spira freddo, aria di neve. In giro, per le vie dello shopping torinese, lungo il nastro d’asfalto a forma di L (via Garibaldi e via Roma)si possono “ammirare” lunghe code alle casse, all’interno di alcune catene, mentre all’esterno, occhi e nasi sono piacevolmente incollati alle vetrine per quelle tante promesse sbandierate e importate che fanno tanto” Black Friday”. Chissà perché bisogna sempre importare “feste laiche” da oltre Oceano. Il nero dei libri contabili. Comunque, si sostiene che uno su tre anticipa ad ora, ad oggi, a questo “week” i regali di Natale, risparmiando tempo e probabilmente un 30 per cento. Chissa’. La cosa che stupisce e’ che l’iniziativa cade nella settimana in cui si elargisce un “pacco” per i piu’ poveri. E ce ne sono! Pare siano 5 milioni, assoluti. Quelli relativi, molto di piu’. Basta una spesa imprevistace….Nei pressi del grande fiume, il Po, l’aria è ancora più rigida e l’istinto sarebbe quello di stringersi ancora, all’interno del cappotto, così, da sparire ulteriormente dentro la nebbia. Senza lasciar traccia. Forse ci piace un pochino, quella sensazione di giocare a nascondino. Che ci rende tanto piccini. Anche da grandi. I grandi giornali, invece, rinnovati, Corriere e Repubblica si presentano nelle loro nuove vesti, grafiche e di cronaca. Il primo, riferito alla cronaca cittadina, “scusandosi per il ritardo”. Il secondo, in genere. Correva il 1976…anno della sua nascita. Per entrambi ho ricordi vastissimi legati alla maturita’. Anni dopo, ovviamente. Quante merendine e caffè sacrificate pur di avere “quotidianamente” l’informazione a portata di mano! Altro che cellulare!!
Archivio mensile:novembre 2017
Fermate poetiche
Mi sono reso conto che la “produzione” del blog ha conosciuto una “fermata” da piu’ giorni. Eppure di cose interessanti che hanno suscitato curiosità e riflessioni ce ne sono state. E quindi, “inchiostro”alla penna. E anche di numerose, oltre che interessanti. Capita. A volte. Di rilassarsi e dedicarsi ad altro. Per esempio alla lettura. Per non parlare poi dei “buoni consigli” della scuola. E quest’anno sono davvero tantissimi. Ma partiamo dai fatti da accennare. Dalla “sVentura”, alla panchina Ikea, a livello “nazionale”,
prodotta virtualmente sui social dopo il fischio finale di Italia-Svezia. “Luci a San Siro” spente, o mai accese. Lacrime di Buffon per un viaggio mancato. Lasciamo pero’ tutto cio’ e dedichiamoci alle bici verdi e arancioni che spopolano a Torino (grazie ad una app è possibile prendere a noleggio una bici con pochissimi centesimi e lasciarla non necessariamente in stalli o stazioni ben delimitate come accade per le bici gialle”comunali”. L’importante è non intralciare strade, vie, ecc.ecc.). Nello snocciolare gli eventi, non mi sono fatto mancare un’uscita presso l’oratorio della circoscrizione, ora gestito dai Salesiani, e una breve spiegazione sulla validità del sistema pedagogico del Santo sociale torinese. L’oratorio e il cortile come elementi necessari alla costruzione e conduzione della casa e/cosa comune. Ogni casa salesiana possiede un cortile e una sala giochi. Iniziativa apprezzata e lodata tra giubilo di un pallone che entra in rete, come metafora di una buona vita, ed una pallina che entra nella porta di un calcio balilla. Insomma, un’ora buona e dolce di buone pratiche e una fetta di pane e nutella a condire gioia ed entusiasmo adolescenziale. Le curiosità e le novita’, certamente, sul percorso cittadino, non si fanno certo mancare.
Nuove “fermate poetiche”sono state installate in via Pietro Micca.Difficile accorgersene, dato il frastuono e la confusione cittadina che hanno anticipato “la vigilia” di Natale. Mi fermo, leggo, incuriosito,
rifletto..all’ombra della Mole e di mille luci di luci d’artista.
4 11 1966: l’impegno e la meglio gioventu’
“Sabato pomeriggio”. Titolo di una canzone. Qualche libro, incornicia la scrivania, un pc, un altro in corso di lettura, fogli sparsi, penne, matita. Un ticchettio simile al rumore delle lancette di un orologio distrae la mia attenzione pomeridiana, obbligandomi cosi ad interrompere la lettura del diario di Anna Frank, avviato oramai verso la conclusione. Mi alzo e lentamente recupero la finestra occultata da tendina e rivestita di leggerissimo velo o “panno di nebbia”. Al mio avvicinarmi, alla finestra, il ticchettio sembra modificarsi in un beccare di un passerotto. Sembra il titolo di altra canzone. “Passerotto non andare via”. Stesso cantautore e canzone. Rimuovo la tendina, passo il dorso della mano su di un angolo della finestra, cerniera fra il tepore interno e lo smog esterno. Dalla “porziuncola” ripulita dal velo, scorgo che il ticchettio, simile al cammino delle lancette di un orologio prima o il becco di un passerotto poi si è in realtà trasformato nella tanto attesa pioggia che lentamente si e’ affacciata sulla nostra citta’. E picchia, sulla finestra. Dopo un lungo periodo di siccità, afa, smog, finalmente una “ventata” di pulizia. Chissà quanto durerà….Oggi 4 novembre. Oramai in piedi penso che avrei dovuto riflettere su alcuni suggerimenti da fornire ai ragazzi, a scuola, al fine di svolgere un tema sull’ impegno. Mi “affaccio”, fuori e sui suggerimenti. L’impegno de “la meglio gioventu'”, in quell’occasione da Nord a Sud riunitasi a Firenze per salvare la cultura, patrimonio universale, sommersa dall’acqua e dal fango del fiume Arno, straripato dagli argini con tutto il suo carico distruttivo. Ripenso al Crocefisso del Cimabue, “strappato” dal fango, e che ho avuto la fortuna di ammirare un po’ di volte nel corso dell’anno. Torno alla scrivania, accendo il pc, rivedo documentari e frammenti del film. Tutto puo’ essere bello, anzi, bellissimo (come si conclude il film), se poi si riuscisse a tutelare il bene comune, a fare comunita’, esprimere solidarieta’, ancora meglio. La meglio gioventu’, l’impegno e i volti di ragazze e ragazze, così belli anche se sporchi di fango, muniti solo di pala, stivali, giubbotto. E impegno.
1 Novembre
Giornata di festa preceduta da una vigilia che ha visto di scena bimbi in maschera incalzati da genitori a domandare ad ogni passante o negoziante: ” dolcetto o scherzetto”. Questo era ieri. Inflazione di trucchi, cappelli, streghe e stregoni…Oggi, giornata di ri-lettura: ” Anne Frank. Diario”. Qualche pagina, in classe, nei giorni scorsi. Oggi, molte, in casa. In classe la lettura era stata preceduta da un breve test: ” lo avete mai letto? Sentito parlare? Chi era Anne Frank?” Oggi continuo a sottolineare pagine, e ne preparo l’esposizione, in vista del rientro. Nel pomeriggio pensando di partecipare alla mostra su Lutero, 500 anni dopo. Mi reco quindi presso la Biblioteca Nazionale, nel cuore di Torino, dove da pochi giorni odpira una mistra sui 500 anni “luterani”. Purtroppo, biblioteca chiusa. Non ho verificato. Peccato. Quattro passi nel centro.
Un bar, immerso tra i libri, un caffè, poi le luci, la luna, che “bussa” su via Po. Il giorno spegne le luci mente la notte accende le sue. Il cielo e i suoi colori sembrano aver rubato pennellate di Monet…Il tram storico staziona da pochi minuti. Inghiotte torinesi e turisti in una serie infinita di foto. Lo sciamare tra vie e piazze, “sotto portico” si infittisce mentre i cappottini ci raccontano che siamo oramai alle soglie. Di dicembre.