Al mattino l’aria fredda ti investe, di schianto, e l’unico antidoto è riporre le mani nelle tasche lasciandole scivolare, al fondo, delle tasche, a riposo, insieme agli elenchi, delle classe da portar fuori, al “Ruffini”. Depositi, ricordi, anni, mesi, sezioni. L’appello, i presenti, gli assenti e via verso il tram e il bus, il palazzetto dello sport che ci occhieggia e restituisce frammenti di memoria politica e sportiva. Di tutto un pochino. “Gli anni al contrario” e scorrono pagine di libri tra le foglie, passo dopo passo, al ritmo di Guccini ieri e “il culo della tipa è legale” oggi. “Prof. ma non le piace questa canzo?” Penso che un “prof” dovrebbe farsi piacere le cose che piacciono ai ragazzi ma sul tema canzoni (come social ecc.sono davvero fermo) avrei bisogno di una “ristruttura” come afferma uno del gruppo. “Bella prof”. Di li a poco, a lato del viale, si aprirà il catino con la pista d’atletica e gli spalti, dove vi e’ spazio e altro ve ne sara’ per le prove, la corsa, il salto, in lungo, il peso, le urla, gli schiamazzi, le risate e l’impegno, personale e collettivo dei ragazzi. La partenza e l’arrivo, parentesi aperte e chiuse, fatica, aria che manca, polmoni, tosse e maniche corte che richiamano “la bella estate”. Numeri, virgole, decimali…una parentesi tonda aperta solo da tre settimane…e già in molti….”corrono”.