A Roma ci sono passato sempre intorno, a Palazzo Venezia. Sempre. Mai entrato. Provandone a immaginare gli eventi storici che via via in esso maturarono. Dalla “macchina da scrivere” o “dentiera” come viene chiamato l’Altare della Patria, la lunghissima via del Corso, arriva in maniera perpendicolare a piazza del Popolo. Una bellissima quanto lunghissima camminata, rasentando Palazzo Chigi, Montecitorio, la via che conduce a Piazza di Spagna, e così via. Centinaia di volte “scalata” pensando all’interno di quel Palazzo, Venezia, dove si trova un bellissimo giardino circondato da un bellissimo porticato ad archi.
“Che ci sarà mai li dentro? ” E questa volta, scendendo lentamente gli scalini del Campidoglio, ho maturato l’idea che fosse giunto il momento di entrarvi, farvi visita, “dentro” il Palazzo, all’interno del quale, “mostra” ai visitatori una bellissima e intetessantissima mostra. “La stagione del sentimento di Giorgione”. Metterci il naso, insomma, curiosare, vedere “dentro quello scatolone”, è l’obiettivo, stufo di ricordare le tantissime lezioni di diritto penale che sempre me lo riproponevano.
Tra i tanti pezzi reperti storici conservati, osservabili, uno in particolare, del XV secolo, il monumento ad un lettore (ma anche ad una lettrice) ha assorbito il tempo e attenzione. L’opera che mi ha impressionato favorevolmente, per amore del leggere, probabilmente è da attribuirsi a Giovanni De’ Rettori. L’ammiro e la riammiro… probabilmente non la dimentichero’ mai, come quando qualcuno suggerisce un autore, la lettura di un libro e da questo poi, si apre un mondo che non scordi.
Un bellissimo monumento… bello Palazzo Venezia. Interessante e veritiero quando si è invogliato alla lettura da qualcuno. Non se ne dimentica mai chi e la circostanza.
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