Ferrara poi non è così calda, oggi, come lo era, nei giorni scorsi.
Che dire? Tutto merito di… Sulle tracce di Isabella d’Este e Lucrezia Borgia. Gia’, perche mi interessava addentrarmi nella storia della citta’, alla luce delle letture effettuate.
Il castello, che fa pensare ai “bucintori” alle fughe e ai giochi, Palazzo Schifanoia… che nome, gia’, una sorta di “divertimentificio” dell’epoca. A Ferrara, mi aggiro, perlustro, una rapida occhiata alla Cattedrale e al Castello, al suo Savonarola e alle sue delizie.
I “tenerini”? Entro, in un bar pasticceria, mi accomodo, davanti a dolcezze davvero da capogiro. Sfoglio velicemente il giornale locale e scopro che e’ in abbinata a La Stampa. Li richiudo. E intanto gusto questi dolci al cioccolato, la fine del mondo. Ne ordino un po’, per portarli a casa. Apro la cartina perche’ cerco un quadro, delle due sorelle, Isabella e Beatrice, descritte in uno dei tanti libri che fortemente mi hanno rilortato qua… “nel palazzo di Ludovico il Moro-futuro sposo di Beatrice-c’e’ un delizioso affresco del Garofalo, nel quale le due sono ritratte in eta’ adolescente, nell’atto di affacciarsi a un balcone, sotto un cielo celeste chiaro solcato da qualche leggera nuvola. Il volto angelico, gli occhi espressivi, le labbra morbide e piene, i capelli mossi, Isabella e’ in primo piano e tiene in mano un liuto, mentre Beatrice, piu piccola, intimidita e un pochino discosta, si appoggia a lei come a cercare conforto e protezione”
(Alessandra Necci, “Isabella e Lucrezia, le due cognate”).
Un tour rinascimentale calato nello studio… Una addetta alle sale leggeva gli stessi testi, e cosi ci siamo ritrovati a discutere per alcuni istanti su personaggi e luoghi. Non la ricordavo così bella, la città, forse perché a suo tempo non ne avevo passato in rassegna legrandi bellezze. Una gran bella cittadina, giovane, universitaria, nuova ai miei occhi. Nel castello osservo un po’ di cose e pare di rileggere i testina poco conclusi. Devo chinare La testa e di molto per passare nelle stanze delle prigioni. La Torre-prigione ove furono rinchiusi i fratelli di Isabella e Alfonso d’Este, imprigionati nella Torre dei Leoni: Ferrante che morira’ in carcere 34 anni dopo e don Giulio liberato da Alfonso II, nipote di Lucrezia Borgia esattamente 53 anni dolo. Che è quali brividi al pensiero. E poi le cucine con un sistema di scolo acque davvero all’avanguardia. Il giardino, l’orologio, la salita sulla Torre e il panorama su Ferrara. Poi riducendo e faccio un salto sulla piazza. Peccato per la facciata della Cattedrale, coperta… ma non importa… ho tempo per visitare e raccontare.