Giuseppe, Nino e Ida corrono e scorrono velocemente e “La Storia” continua il suo corso . E’ un testo (La Storia) che non mi stanco mai di leggere e rileggere e proporre a scuola. Ogni volta che riprendo tra le mani questo bellissimo tomo trovo nuovi collegamenti e ritrovo vecchie strade. Peccato avere davvero pochissimo tempo, a scuola, per ‘spiegare’… libri e fogli: sai quante e quali tesine verrebbero fuori per un Istituto sociale da questo libro? E cosi di tanto in tanto curvo su Roma in tutti i sensi e tic-tac passo su via Trionfale, Medaglie d’oro, arrancando su Monte Mario, via Fani prima e il ricordo va a quel marzo di tanti anni fa, con le immagini bianco e nere tinte di rosso del sangue della strage della scorta ed il rapimento dell’Onorevole Moro; storia nella storia che si dipana…. l’osservatorio astronomico ed il suo giardino, l’Istituto don Orione e la stazione e il vecchio “manicomio”; e ancora via De Amicis fino allo Stadio Olimpico e il piazzale. Una curva, Monte Mario, che mi serve per “ri-curvare” e continuare le vicessitudini dei personaggi prima menzionati. Useppe comincia a camminare e parlare, Nino marina continuamente la scuola fino a quando chiamatolo in Presidenza, anzi, “ri-chiamato” decide definitivamente di lasciarsi scuola e cancello alle spalle dopo una “pisciata” liberatoria, il tutto mentre la povera Ida continua nella sua missione di maestrina; ma se vi andasse di saperne qualcosa. .. leggete “La Storia” di Elsa Morante!