La fine del mese di febbraio ha sempre un odore particolare: annuncia primavera strizzando l’occhio al passato-presente che e’ ancora inverno. Quell’odore da esame di diritto penale che nonostante gli anni ti resta nelle narici, attaccato sulla pelle che non si scrolla mai di dosso, in questo periodo. Esame tostissimo. Al tatto, sui polpastrelli, par di sentire ancora le pagine di quel manuale oramai consumato, (consunto, arato, da piu grafite, sottolineato, evidenziato), e del codice che era appaiato. Era un pomeriggio di fine febbraio, la data, l’esame, il voto, la firma del prifessore. Avevo incassato uno dei piu difficili esami di Scienze Politiche. Il pomeriggio vedeva sera e questa ben presto si sarebbe trasformata in una lunghissima notte ventosa di viaggio. Le giornate, pero’, oggi, si sono allungate e verso Est il barometro segnala bel tempo, mentre a Ovest incalzano danzanti le nuvole. Sara’ pioggia o un’ultimissima coda di fiocchi? Per ora sulle strade si registrano solo quelli colorati, che fanno tanto Carnevale, grasso, prima della Quaresima. In ogni fazzoletto del mio quartiere spuntano resti di un recente passato industriale e glorioso. Via Saint Bon: chi la ricordava piu?
Il trincerone
di un treno che non passa piu, lontano dal centro, dove il Re sul corso Vittorio, scruta ridendosela sotto i suoi baffi verso Roma canticchiando “sognando California” e così io, insieme a lui, a cavallo tra passato e presente. La storia, sognando California e gli anni ’70, il palazzetto dello Sport di Bologna e DP, ovvero, la scissione nel PD. Ma questo è un capitolo poco interessante. Sempre al confine, meglio, oltre il confine, un libro aperto sulla staccionata, letto nel pensiero da una ragazza piena dei suoi che volano alti, oltre, verso il trentesimo salone del libro, ricordando Toto’, don Milani, Primo Levi. A proposito di Primo Levi, di “Se questo è un uomo”, de ” I Sommersi e i salvati” la Stampa di oggi racconta cosa è il treno della memoria. Sfoglio l’articolo che crea in me l’occasione per rivisitare i sei giorni trascorsi col mio Istituto all’interno del nostro treno della memoria.
Gia’, mi ero dimenticato: quali libri “oltre”? Una storia di Costantino (Alessandro Barbero) e “La mite” di Dost