Conclusa da poco la due giorni di formazione-studio milanese con una “finestra” di liberta’ spalancata sulla visione-meraviglia-stupore al
Castello
Sforzesco di un Mantegna
, di una Pieta’ Rondanini di Michelangelo
e della casa di Manzoni
. Solo una sintesi. Non so quanto spazio di questo blog occuperei per dare spazio e liberta’ di movimento alle mie emozioni davanti a tutta questa grandissima bellezza. E poi, onestamente, preferisco che il “diario di bordo”, in questo caso, resti scritto su supporto cartaceo. Giornate fredde ma non molto. E l’Acquario civico in stile Libery, una ulteriore bellezza. La stazione Centrale è da sempre un luogo stupendo per me co me muoversi tra le varie linee di metro, colorate, alle quali si è aggiunta da pico anche la Lilla, senza conducente, così simile a quella torinese. Dalle metro, da San Siro, dove la Lilla si dirige, giungevano le note dei concerti di Ligabue e prima ancora di Vasco e delle notti, certe, bagnate, di pioggia, in attesa del treno regionale delle 5. 20, urlando contro il cielo. . . “oho-oho-. . . ” Davanti a Centrale, appena sotto i grattacieli, una mela in “espisizione”. La frenesia, le borse dei professionisti di ogni tipo, e borse di ogni tipo dei professionisti, tantissimi “Sole 24 Ore” e molte parole allungate, arrotolate che piacerebbe starci dentro, se a pronunciare è qualche elegante bellezza. Si, qui l’eleganza è di casa. Al Duomo finalmente ho “letto” e interpretato i portali e a Sant’ Ambrogio gli interni. Così come quelli della Cattolica, Università. Un rientro certamente più ricco. E più felice. Con una domanda semplice. Quando ci ritorno?
Interessante narrazione e bella l’offerta culturale.
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si Milano ha tutta un’aria europea. Non mi dispiacerebbe… insegnare a Milano. E poi una emozione immensa entrando nella casa di Manzoni. Una emozione pari a quella avuta entrando in casa di Leopardi..
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