Domenica 30 ottobre. L’ultima di un ottobre 2016. Notte più lunga delle altre per via di un’ora legale che lascia il posto a quella solare. Sette mesi dopo. Mi giro e rigiro nel letto avendo definitivamente da un pezzo sfrattato il sonno. Decido di alzarmi e lasciare nel letto solo il tepore e le lenzuola stropicciate. Un caffe’, nero, espresso con un occhio fuori dalle finestre. Mattinata più lunga e sofferta. Cellulare e tg passano brutte notizie. Le notizie provenienti dall’Umbria e dalle Marche infatti non sono delle migliori. Il terremoto continua a far paura, devastare, distruggere. Penso alle due regioni che l’estate scorsa mi hanno ospitato per lunghi periodi. Tristezza. Patrimoni artistici, culturali, case e altro ancora, giu’. Non posso far nulla tranne che stringermi a loro in un abbraccio virtuale. Col cuore al centro.
Un “infinito” amore.