Buonanotte, chiavi in mano

 

20160803_081225Mi piace molto il  pensiero del sole che allaga il mare con le sue luci. Senigallia 3 8 2016foto,Borrelli RomanoMi piace l’idea di averti addosso dall’alba al tramonto. Mi piace l’idea dei tuoi segni sulla pelle,  perché  quando esageri nell’esprimerti ti accalori sempre e di riflesso ne assorbo parecchio. E’ una cosa infernale. E non esiste crema lenitiva che tenga. Poi,  in inverno,  ne apriamo lo spazio al ricordo.  A proposito di viaggio e chiavi,  così,  giocando,  ma non troppo,  mi è  venuto in mente questo: ma quando è  che siamo diventati adulti con quel rito di passaggio che consiste nella loro cessione da parte dei genitori?

Questo pensiero delle chiavi si presenta ogni qual volta le sdraio sul tavolo. Prima di colazione. Tazza,  tazzone,  fette biscottate,  marmellata,  pane tostato,  brioche,  acqua. “Bisogna bere continuamente”. Un portachiavi,  un numero,  l’ idea di un passaggio continuo, prima di te,  dopo di te,  pensione,  albergo,  B. B,  stelle,  due,  tre,  lingue che si mischiano,  donne,  uomini,  ragazzi. Amore. Inflazione d’amore. Estate: viaggio,  movimento,  amici. Vivere. Non che d’inverno non si viva. Ma si sonnecchia. Reception. Documento in cambio di chiavi. Registrazione e con gentilezza,  prendendoci in carico con un fare “guardi che lei puo’e potra’ fare sempre affidamento su di noi” e  “Questa è  della Camera,  questa è  del portoncino,  caso mai si dovesse tirar tardi”. Ci sarebbe da fissare su carta personaggi, incontri,  amori andati,  che verranno,   e dar corpo ai racconti,  romanzi. Personaggi,  abiti,  succinti,  elogio del sandalo,  infradito,  paglie,  pagliette,  shots,  t-shirt,  scelta dello smalto per le donne,  costume,  prova costume, unico,  due,  capelli,  ricci,  mossi,  caschetto,  frangia,  colore e il suo nemico,  la salsedine da affrontare. Racconti o romanzi. Da leggere e scrivere.  Entri in stanza,  accendi una luce,  anzi due,   e sdrai le chiavili,  sul libro,  vicino al letto,  insieme ai quotidiani,  la mappa della citta’ appena visitata,  un evidenziatore per tratteggiare il percorso fatto,  le tappe,  un quaderno e impropriamente lo chiamerai “diario di bordo”. Tutto questo correfo, forse sommergera’ i “lavori in corso di lettura”,  se un racconto,  altrimenti,  il romanzo troneggera’ sempre con la chiave sul comodino. Il romanzo è  impegno,  lealtà,  dedizione,  fedeltà. I racconti si possono lasciarli,  prenderli,  rilasciarli,  e forse non terminali,  nel caso di un racconto.  E quindi sommergerli dal corredo. Chiavi comprese.

Buongiorno Senigallia

Senigallia.3 8 2016.Borrelli Romano fotoSenigallia 3 8 2016;foto Borrelli RomanoFoto Borrelli Romano.Senigallia. 3 ag 2016.jpgBuongiorno Senigallia che ti stai preparando ai numerosi arrivi per il Festival Internazionale di musica e cultura degli anni ’40 e ’50,  il Summer Jamboree. La luce del sole è  già  forte pur essendo presto. Il mare è  blu,  trasparente. Al di la’ del mare,  la ex Jugoslavia. Mi  viene voglia di est. Ma penso che prima farò  Capo Nord. Ne sono affascinato,  complice la visione di ieri sera e di anni passati della meglio gioventù. Ombrelloni chiusi, è  mattino presto ma è  come fosse giorno. Parecchi tiratardi  rimasti arrotolati tra le lenzuola. Non e’ stata una notte calda e afosa e nemmeno appiccicosa. Una lucertola sonnecchia e si riscalda sul lungomareSenigallia 3 8 2016.foto Borrelli Romano. Ne approfitta per fare scorta.  In cielo,  punti,  virgole e numeri. Senigallia.3 8 2016.foto Borrelli Romano.jpgMa non riesco ad elaborare un tema con quei pochi segni.  Immaginare si pero’. Al capo estremo il faro,  tra Faro e fiume. Il faro e la sua macchina della luce sono sempre li. Adoro i fari. Mi piace scrutarli da vicino. Hanno un qualcosa di romantico,  estate o inverno che sia. Li adoro. Aquiloni in cielo. Guardo  l’orologio. Mi devo sbrigare. Foto Borrelli Romano.Senogallia 3 8 2016.jpgIl treno! Il treno ha fischiato ma non e’ il mio. Senigallia 3 8 2016;foto Borrelli RomanoSenigallia 3 8 2016 foto Borrelli RomanoLa chiave,  simbolo di potere e di indipendenza. :Quando è  che mia madre mi lascio  la chiave di casa la prima volta? ” È  un rito di passaggio. È  il momento dell’indipendenza. E viene giù tutto,  a cascata: la pasta da fare,  la torta,  gli amici,  la ragazza. E  tutto il resto fuori. La chiave. Forse era anche un film,  ma non era nei miei pensieri,  ora,  ricordarlo.   Il viaggio continua nelle terre e castelli “degli amori perduti”.  Rocche dove fiabe,  storie,  leggende,  amori si incontrano e si intrecciano. Gradara,  con Paolo Malatesta e Francesca da Polenta,   Senigallia, Pesaro,  Ascoli Piceno. Rocche,  espressione di potere. Ah…. “galeotto”.  Viaggio tra arte e storia ed enogastronomia,  territorio. Il viaggio come metafora della vita. Il bello del viaggio: non doversi rifare il letto. La consistenza e il simbolo: la chiave. Il numero. I numeri. E allora,  un due tre… stella. Pronti,  partenza via. Un due tre,  fanti,  cavalli e re. Si parte. Liberi tutti. Buon viaggio,  buona continuazione. Alla prossima. Quando? Buone ferie. Discorsi da treno….