Urbino. 100 km circa o poco piu’. da Bologna e da “coast to coast”, Perugia Urbino. Come avevo pensato e scritto. Viaggiare è … uno dei modi per non rifare mai il letto. Viaggiare è avere troppe cose da fare, da amare per ripiegarsi su ricordi, brutti e belli. I ricordi sono tali. Pero’, vaporosi, frizzanti, mai svaporati. Ascolto alcune frasi relativa ad una discussione a fue passinda me tra dueragazzi nei pressi dell’Università. “Allora i sogninsi declinano?qualche sggettivo? Belli brutti… ” “Bho’: risponde l’altro e ancora , “dipende”. “E allora punto”. Chiudere gli occhi e vivere. E comunque andare. Pesaro-Urbino, 40 km circa di linea bus dalla stazione di Pesaro. Non fast ma rapida. Intendo il bus veloce, non stop. 50 minuti e si e’ nella citta’ universitaria per eccellenza. Esiste l’altra possibilita’ la “spedy” come dicono qui, ma e’ piu lenta e affronta il percorso scavallando le colline. Morbide, colora, dai toni e colori cangianti. Citta’ affascinante. Con un panorama da incanto. Mancavo qui da tre o quattro anni. Ma oggi honpiu tempo. Domani pure. Città di nascita di Raffaello
, la via
.
La casa di nascita, il
Palazzo Ducale e altro ancora. Urbino. Con una offerta culturale ampia. Ora, un saluto. Ci sono appunti da rimontare…. e la meglio gioventu’ da… riguardare. Torino e Jasmine…. e… capo nord! Il mio sogno.
Archivi giornalieri: 2 agosto 2016
Bologna 2 agosto 2016: h. 10:25
Bologna 2 AGOSTO 2016, stazione: 10:25
Forse questo non è il momento più adatto a raccontare storie o impastare fatti veri con storie. Ma la verita’ e’ che tutti noi abbiamo avuto un genitore, un parente, un amico che transitava da qui per le sue vacanze, ferie, nel lontano 2 agosto 1980, per ricongiungersi con i propri cari dopo un anno di fatiche, lavoro, freddo. Chi in Italia chi in Europa. Un padre, una madre, Torino, la Fiat, che aveva appena chiuso i cancelli il giorno prima ed erano cosi cominciate le ferie, sospirate, che non goungevano mai. Bologna, nodo ferroviario piu’ importante d’Italia. Bologna fetita a morte e cosi l’Italia. Non c’erano trolley né zaini ma cartoni, spago, (ancora, si) e valige in pelle. Una valigia in pelle, le poche cose, il ricambio per un mese e tanta voglia di tornare. Macerie. Bus trasformati in ambulanze. Guardo i binari, i cartelli blu notte: Bologna. Nel mio viaggiare quando sono qui passo sempre a leggere i nomi dei caduti del 2 AGOSTO 1980. Anche quando terminavano amori nati da queste parti tutto si sospendeva per venire qui a ricordare quei morti anche un po’ nostri, come fossero parenti. Morti sotto una bomba posata da mani vigliacche e nere. Ora questa stazione e’ cambiata. E’ giovane, sdoppiata. Si corre. Alta e bassa. Sotto passo, allungo, qualche recinzione, il palco per le autorità : per non dimenticare. Ci tenevo ad essere qui, 36 anni dopo. Poi, potrò riprendere a scarpinare. Il mio interrail anni dopo, mai fatto. Ma ora no. Bologna; 10. 25. Per non dimenticare. Silenzio.