25 luglio, una data che nelle spiegazioni, a scuola, è fondamentale, così come l’8 settembre. E anche durante l’ultima maturita’ le due date sono state sviscerate dai candidati, su richiesta del commissario. Ma oggi e’ 25 luglio 2016. Come sempre Caronte si è affacciato e ha caratterizzato la giornata rendendola ulteriormente pesante e faticosa. In spiaggia, chi passeggia e chi sonnecchia e il caldo la fa da padrone. Asciugamani colorati sottolineano ed esaltano ulteriormente la bellezza dell’estate. Tutti in forma e prove costume ampiamente superate. Poi, se qualcuno no, “chissene… ” direbbero i miei studenti. Le conchiglie sulla sabbia e deposte sulla riva inanellano numerose perle, e certo anche quelle sotto l’ombrellone cappello in testa non si fanno mancare. E’ bellissima questa luce che si insinua in ogni dove
. Sulla spiaggia, verso l’ora del tramonto, son riuscito a trovare qualche lettrice, al riparo dal sole sotto gli ombrelloni, immersa nella lettura e pagine di qualche bellissimo libro
. Oltre che di crema solare. Il mare o le sue onde che si accavallano e ricamano trame bellissime con il filo dell’acqua e della schiuma rimandano ai miei piedi qualche conchiglia proveniente da chissà dove, chissà quali terre. Ne colgo una e la avvicino all’orecchio rimembrando un gioco passato. Dal suo interno si propaga una musica, “Tu come stai” mentre il mare fa la sua parte. “Gioco con i punti cardinale e immagino la Grecia, la Calabria, l’Africa, il mar Adriatico, poco più su. E chissà che la conchiglia non giunga proprio da li. “Qual e’ il più bello tra lo Jonio e l’Adriatico dal tuo/mio punto di vista?” provo a domandarmi. Un po’ come chiedere per quale squadra tifi o la classica domanda posta ai bambini: “vuoi più bene a mamma o papa’? ” A me piace tantissimo questo mare ma Santa Mara di Leuca dove confluiscono i mari creando quegli effetti ottici così particolari non scherza cosi come non scherzano i colori di Otranto. E se dovessi pensare ad un posto dove stare sempre forse direi…. nel faro!!! Come classe, come scuola, come cattedra. E forse anche la conchiglia ci starebbe bene, nella macchina della luce. Qui che e’ Salento dove mare e terra si confondono, tra ulivi, viti e muri a secco e masserie.
Torno sulla conchiglia che innesca una trama di ricordi e diviene per me una penna per inanellare racconti. Un po’ come aprire una cassapanca, coi suoi ricordi…”Cup o tea” direbbero gli inglesi.