Qui in Salento e’ tutto very ecstra. E cosi non c’e’ Freccia che tenga: si parte. In treno o bla bla non importa. L’importante e’ partire. Sfidando il sold out. Ormai il Salento e’ un must. Gelsi, fichi, origano, tutto ecstra. Dentro il furgoncino c’e’ un poema che racconta ogni prodotto di questa bellissima e ricca terra. Fuori dal furgoncino, il Paradiso. A luci del giorno spente pulsa vita. E’ piu’ facile osservare che inventare sosteneva qualcuno di cui non ricordo il nome. Ma scrivere dopo aver visto questa terra non ha prezzo. Mi piace osservare il mare, oltre, affidare pensieri alle onde che si infrangono, si accostano ai miei piedi, li scartano per paura di far male a quelli appena raccolti, cullati, e trasportati altrove, chissa’ dove, meglio, dove il cuore desidera. Mi piace salire sulla terrazza e notare in lontananza come contadini, pescatori, saggi in attesa dei figli stabilitisi al Nord ripuliscono dentro le case il 2015 per far posto al 2016. Mi piace osservare le “cicatrici” tra una chianca e l’altra. Strisce di catrame pronte a suturare pezzi di storia passata. Sentieri millimetrici. “Beato l’uomo che ha sentieri nel cuore” (Salmo 84,6). Scritture che si fanno viaggio. Quali? Queste?Quelle? Quelle sacre? Viaggio. Muretti imbiancati e disinfettati pronti per i pomodori, i fichi e gli amori che verranno. E allora, che fate? Organizzatevi e venite. Viaggiate. Il Salento vi aspetta.