Corso Inghilterra, a Torino si e’ rifatta il trucco. La “pancia e’ piatta” dopo 25 anni di lavoro e’ una bella signorina. Ha perso anche quella “protuberanza” che era il ponte di “Brooklyn” torinese che univa un corso, Inghilterra, ad una Piazza, XVIII dicembre tra due”seni” che erano due montagnole all’ombra delle quali i giovani innamorati ammiravano altri seni. Con la speranza, perche’ no, di affibiare qualche carezza. Altri tempi.
La campana di quella che un tempo fu Porta Susa a tre binari, ora tace, come un pezzo da museo, e cosi, quei due altoparlanti che annunciavano i treni direzione Milano-Venezia (o in arrivo da li) e che ora per i tanti che osservano oltre le sterpaglie, annunciano solo ricordi. Anni ’90, qualche anno dopo le notti magiche. Quando il cielo lo lasciavamo ai passeri e noi stavamo con i piedi per terra. Erano gli anni d’oro dello zaino sempre in spalla, delle zanzare di Ferrara, delle notti a Bologna e degli “Spari Sopra” dei concerti di Vasco a San Siro. Il treno delle 0.20 perso e la moltitudine in Centrale. Per altri erano gli annunci per “Certe notti”…di Ligabue, e per altri ancora un fast food in attesa “di quello notturno per Parigi”. Per altri e’ l’annuncio del “pendolino” per Barcellona e per altri ancora un treno verso Milano per cambiare treno e fiondarsi a Rimini.Tanti ricordi di gente che ammira questo tratto di strada, dove un tempo c’era solo un minuscolo sottopassaggio mentre ora…un’autostrada intera che “sfreccia” con la rossa, magari affianco alla bruna o alla biondina, senza sapere che un tempo ci si “accucciava” sulle panche dei binari tronchi. Frecce d’amore scagliate. Per correre piu’ in fretta, oggi come ieri, incontro all’amore…
Sempre più “magici” e fluenti i tuoi scritti!
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Grazie. Avrei voluto scrivere di piu’ ma poi il lettore si stufa e finisce per non leggere piu’.eppure io continuo a sentire da quell’altoparlante, arrivi e partenze, pantaloni bianchi e fontanella di marmo con acqua fresca, da bagnarsi i capelli che e’ estate piena. L’orologio segna le due di mattina esatte. Il ferroviere chude la grata, ma tanto sara’ per poche ore. Alle 5 si parte per Milano e la grata e’ da riaprire. Lo zaino e’ da fare, ma chi “senne”…lei rossa in viso, cotta al punto giusto sara’ li ad aspettare , col suo gonnellino di jeans, il sorriso stampato e tanta voglia …di lasciarsi andare.
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