Mi e’ sempre piaciuta Porta Palazzo, il piu’ grande mercato europeo all’aperto, a prescindere “dall’ora” e dai tempi. Che siano cento o piu’ non importa. Sara’ per via della tettoia, di pascoliana memoria, sara’ per via di quel Maciste che un po’ per scena un po’ veramente per “sole 50 lire” tirava su un masso enorme, dilatando tempi e attese per la gioia di grandi e piccini. O forse per quello stand del formaggio, del venditore col cappello e con la matita dietro l’orecchio e di tutti quegli zero che sembravano tanti palloncini e che forse se da quelli restava qualcosa la mia mamma sulla strada del ritotno non mi faceva mai mancare una brioche o un pezzo di pizza. O molto piu’ probabilmente il piacere deriva da quel capolinea vicino “i contadini” e che faceva tanta periferia. Un po’ come oggi.
Grazie romano di questo tuo “post” sul Mercato a me caro.
L’ho condiviso sulla pagina di “Sguardi diversi. poesia in Borgo Dora e Porta Palazzo” dove sarà letto da molti poeti…
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Grazie Angela. So che sei legata a Porta Palazzo (e non solo) e porti la tua poesia nell’aria. Grazie per il tuo contributo al blog prezioso e fondamentale. Da sempre. Per me una iniezione di stima e fiducia.
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