Finalmente! Matisse e il suo tempo.
Manca pochissimo oramai. Alla chiusura. Ultimi giorni di una mostra che non avrei mai voluto perdere. “Allora, passo da te?” Forse non ve ne era bisogno ma meglio confermare l’appuntamento”. Dall’altro capo del telefono: “Si, si. Ok. Uno squillo e scendo. Aspettami solo un attimo.” E cosi provo a immaginare: un po’ di fard, la matita, gli occhi piu’ belli, il lucida labbra, capelli lavati di fresco, pantaloni scuri, quelli che mi puacciono tanto, maglioncino e cappottino. E cosi e’ stato. E cosi e’ andata e cosi si va. Verso lo spiazzo.Verso la piazza che adora. Fa caldo, freddo, e piove polline e…”eccciu'”. “Salute” risponde qualcuno affacciandosi al balcone. Una camminata a piedi e nel volgere di 15 minuti siamo in Piazzetta Reale a Palazzo Chiablese. Matisse ha preso residenza temporanea qui dal 12 dicembre del 2015. Fino al 15 maggio. La coda, la cassa, due biglietti, una classe. Ragazz* che sembrano i miei. 15 o 16 anni. Hanno tutti le cuffie in testa e seguono la guida che e’ brava e preparata. Nel mezzo di questo gruppo svetta una signorina che spiega con garbo e competenza. Ma chi la segue? Non capisco se ascoltano la guida registrata o la signorina preparata e colta…e allora perche’ perdere questa occasione?”Imbuchiamoci dai”. Un’occhiata ai capolavori, alla giovane donna bionda ma anche alla bruna che accompagna il percorso. La mostra e’ bella e interessante. E anche quel che ci racconta la guida. Al termine della visita, relegata nel bookshop, vorrei prendere qualche matita. Osservo chi e’ in mia compagnia, che di matite, bhe’, se ne intende, e si vede, ma….costano un po’ care. A dire il vero …