Rispondo alla “call” e mi reco alle 19.30 ai piedi della Mole. Nome, cognome, pass, qualche saluto, una cartellina, verde speranza, il pass al collo e mi dirigo verso l’ascensore. E’ presto, vista da qui, ma e’ proprio “qui” o “lassu'” che voglio arrivare per provare a narrare “l’effetto che fa”. Non per farmi girare la testa, lassu’. Ma per “farla girare” a qualcuno* almeno per un giorno. Diventando”filantropo” per un giorno. Un concorso: 10 mila euro in palio. A chi…decido io. S.Paolo: una lettera, un invito, una compagnia, una comunita’. …”Anche sapessi tutte le lingue del mondo…”La carita’”, diceva San Paolo. Laura me ne propose la lettura prima di tutti. Una scoperta. Lei, la lettera, la carita’, la compagnia e S.Paolo. Salgo sul terrazzo panoramico torinese, della Mole. Un tempo c’erano i “telefoni”, almeno cosi mi diceva mio nonno, quando “canzonandomi” mi portava quassu’, per farmi telefonare a nonna. E invece quello che sembrava un telefono era semplicemente un disco registrato:”da quassu’ potete ammirare Torino in tutta la sua bellezza…” e io…”nonna nonna…”. Oggi che son piu’ grande, il nonno non c’e’ piu’ da tempo, nonna neppure, Laura la ricordo e S.Paolo, ogni tanto lo leggo. In “compagnia” o a scuola. Ora, ci sono un bel po’ di ragazze laureate, quassu’, e un Po ai miei/nostri piedi, quaggiu’. Molta storia, davanti, quando uno pensa sia il futuro. Ai piedi, Palazzo Nuovo e a sinistra, con il Campus, le “vele”. Diritto. Nella pancia dell’ascensore, tra film e locandine, storia, o una bella storia racchiusa tra le pagine di un capitolo personale. Poi, il resto. Un paio di laureate fotografano. Scambiamo due parole e due foto. E gli auguri.
Vista da qui, Torino e’ una bella e giovane donna che il tempo rende ancora piu’ graziosa, forte, delicata e gentile come solo certi vini sanno essere.
Vista da qui, la nebbia e’ solo uno sbiadito ricordo che non ha nessuna ragione d’essere.
Vista da qui e’ uno slancio, un’apertura con le radici ben piantate.
Vista da qui e’ un faro, una stella, che ne illumina il cammino.Vista da qui illumina da sempre e forse per sempre.
La mano ferma, sulla corona, fresca di laurea, di podio. Ha l’innovazione nel dna. Ha sbaragliato altre donne ma oggi e’ lei che festeggia. E’ lei la festeggiata. Scattiamo in molti qualche foto, alla Torino e alla storia, vista da qui. Siamo blogger, scrittiri, gente comune, turisti. Pass verdi “vista da qui” ciondolano al collo al minimo colpo di vento. Siamo una “compagnia”(S.Paolo) e in molti casi sconosciuti gli uni agli altri. Faccio, facciamo, il giro della balconata e sulla citta’. L’Universita’, le vele, la collina, i musei, la storia. E’ ora di …rientrare. Prendo l’ascensore. Ridiscendo. Vengo inghiottito nella pancia della Mole: coriandoli di manifesti e poltrine rosse, il passatoche si mischia al presente. Due parole.Il progetto. L’obiettivo: visto da qui.
Un aperitivo. Libri, storie, blog. Non so se siano queste mani di donne che svolazzano e fendono l’aria mentre parlano raccontando di storie lontane e vicine (e mentre ti parlano di libri ti invitano ad entrare tra le pieghe) o se sia questo bicchiere che mi fa oscillare tra quelle
. In ogni caso, come che sia, da lassu’ o da quaggiu’ e’ solo tutta una storia da raccontare. Ps. Ho il Grande Gatsby nella giacca.
E’ un articolo bellissimo e bellissime le due ragazze. L’articolo e’ ben giocato tra la bellezza torinese e una bellezza particolare di una ragazza o quella della Mole. Speriamo di vederlo pubblicato.la compagnia di san Paolo ne e’ a conoscenza?li fai leggere ai ragazzi?e’ bello davvero!!!
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bellissimo articolo. speriamo tu possa vincere. Belle le ragazze….e auguri a loro
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