Torino. Pasquetta 2016. Il sole ha continuato a giocare a nascondino, nascosto tra le nuvole, per gran parte della giornata: si sa, Pasqua marzolina, la giornata e’ ballerina. Entrando nel parco del Valentino, lasciandosi alle spalle la Facolta’ di Farmacia, (un pensiero va a Serena, la giivane studentessa Erasmus deceduta in Spagna insieme ad altre compagne nel tragico incidente stradale) dopo aver disceso qualche scalino, ecco che ci si presentano vialetti ben curati, ruscelli, giardini e i bimbi sui prati e le giovani coppie a giocare intrecciandosi le braccia. Corpi distesi in maniera uniforme, “volti” a formare coperte umane sulla terra rimasta per troppi mesi fredda e gelida. Sorrisi ampi e risate, talvolta per un nulla. Borse frigo, plaid, sedie e cibo di ogni fattura e gusto “sprigionati”su tutto il Valentino, parco e polmone cittadino. La perfezione si sa non e’ di questo mondo ma sotto alberi in fiore va ora in onda il rito laico del picnic: cestini, borse frigo e contenitori di ogni tipo. Palle, palloni, carte da gioco, tutto sopra coperta, doppia ancora meglio. Sono i “pranzialsole” tornati di moda conla mostra di Boccioni (a Milano).
Era da un po’ che non solcavo questo parco e da piu’ di un Po che non riprendevo fiato su panchine a me conosciute, ove si scartavano e scartano panini. Il fiume scorre lento portando con se chissa’ quali e quanti segreti. Onde si infrangono su un vascello guerriero. Sui prati, dalla parte opposta al fiume un bimbo e una mamma conquistano passo dopo passo la loro meta. Nonostante…Un passo, due passi, un inciampo, una caduta:”Non farti piu’ del male”. Una coppia giovane chiede spazio mentre fa footing, un’altra “saggia” ne cede per evitare un’eventuale caduta.Sotto il ponte dove tutto riecheggia, rimbomba la frase:”Non farti piu’ del male”, ma non so se sia la voce della giovane mamma, dei saggi o della giovane coppia. O della frase colta che come un ritmo mi rimbomba sopra la testa sotto il ponte.
Bho’…Nell’eventualita’il ponte rimbomba:”Ne vuoi ancora?”Cibo in grande quantitativo pronto da gustare in compagnia. Il ponte levatoio, il Borgo Medioevale e un intasamento unico. Una grandissima concentrazione in pochi metri. La fontana, la seconda, quella dei desideri, le monete che copiosamente affluiscono sprigionando desideri: “Splasch”. Sarebbe interessante contattare fra un po’ di tempo i lanciatori di monete e provare a chiedere loro: “Notizie del vostro desiderio espresso a Pasquetta?” Poi, sempre all’interno del Borgo, la Chiesa, una riproduzione ridotta di un terzo di altra Chiesa e una mostra al suo interno. Entro. L’effetto “inganno” e’ assucurato: la ricordavo piu’ grande questa Chiesa, in altro tempo. Nel Borgo intanto “piovono” profumi di ogni tipo. Banchetti e cibo. Sulla strada acciottolata. La “rete” intanto rimanda l’assembramento in centro torinese mentre il cellulare l’affollamento dei treni verso il loro rientro. Sia dalla riviera sia dalla montagna. I primi poi, esauriti in ogni ordine di posti. Compresi quelli della…ritirata. Come ogni anno, tutto diverso senza cambiare molto. E’ ora di rientrare. Un saluto e un grande inchino capace di includere tutti.
Ps. L’orologio nei pressi di Porta Susa continua ad essere avanti di un’ora.
Bel racconto … foto
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