Strano tempo, tempo strano, strani tempi…”Neve marzolina dura dalla sera alla mattina”.Proverbi.Torino, 16 marzo 2016. La notte annunciava vento e nel suo ventre portava tante promesse. Gennaio e’ l’inizio del tempo, la primavera della vita. La notte allo specchio si sfilava i collant e si sbottonava la camicetta. Sembrava giunto il tempo giusto per essere bella e farsi talle. Il desiderio di un bacio mai tanto aspettato. “Bum, bum, bum”, sbam”. Rumori di finestre, nylon che si alzano e si abbassano: il vento bussava alle porte. La notte cominciava a tremare e piangere. Questioni di stato. Edi tempo. O temperature. Al mattino non aveva piu’lacrime. Troppe versate, come il latte. La neve scendeva copiosamente, fuori tempo. “Ti prego, resta ancora un po’”, imploravano in molti, camere da fare e obiettivi da prendere. Nevica da alcune ore, su Torino. Al mercato di Porta Palazzo smontano le tende, faticosamente.
In centro turisti fotografano ogni cosa di questo strano tempo. Per quanto mi riguarda, nella notte avevo cominciato a contare i giorni, passati e che mancavano. Questa neve mi ha proiettato indietro nel tempo, quando si era in cucina, nel periodo invernale, coi giochi di societa’, davanti, con il Monopoli e una carta frutto dei dadi tirati male e della sorte che bacia sempre al momento giusto, intimava: “torna indietro, senza passare dal via, e sta fermo due giri. E paga!”
sarà “l’ultima neve di primavera?” (titolo di un bellissimo film) …
Per fortuna “il tempo fa come vuole”, mi diceva mia nonna, se mai potessimo comandarlo noi uomini cosa accadrebbe? uno vorrebbe il sole, l’altro la pioggia, l’altro il vento…un caos insomma!
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