Mi trovo in stazione dove ho da poco accompagnato il 2015. Fra qualche ora infatti, munito di un fazzolettino bianco alla mano sventolato fuori dal finestrino, dovra’ partire e salutarci. Viso rigato da qualche lacrima sara’ costretto a restare chiuso in un cassetto e tirato fuori da qualcuno quando comincera’ la gara dei “ti ricordi quando tra noi c’era ancora il 2015?” Devo dire onestamente che mi dispiace molto, doverlo salutare. Lo archivio dopo aver scritto una bellissima pagina di storia, pur nella fatica e sofferenza quotidiana. Ma alla fine dell’anno, “accademico”, l’esultanza assicurata. Senza questo passaggio non starei ora in “cattedra” a racconarla, la storia, non piu’ e non solo a scriverla. E passato all’incasso dopo tanto “incazzo” accoppiato allo “scazzo”. Ma questo era. Ma che ci posso fare..a me piace la storia e amo studiarla, leggere e continuare a scriverla e descriverla. Forse perche’ in fin dei conti nulla e’ dato per sempre. Tutto e’ sempre e continuamente in discussione e ogni giorno di lotta, di fatica, di condivisione. Ho avuto moltissimo.
Qualcuno e’ sparito e altri si son fatti conoscere. Nel bene e nel male. Ecco, a tutt* auguro un buon 2016, di cuore, dal mio, al cuore, vostro. In attesa che un treno parta e un altro arrivi, il 2016, approfitto per dare un’occhiata ai messaggi dei viaggiatori, torinesi e non
. Sono felice di aver chiuso il 2015 con la lettura del libro “Vino e pane” di Ignazio Silone. Ho sezionato i personaggi, li ho inseriti in apposite cartelline, analizzati nelle loro fattezze fisiche e psicologiche, li ho fatti interagire e sottolineato passi importanti. Lo proporro’ come lettura ai miei studenti. Affinche’ sappiano trarre utili insegnamenti e valori fondamentali per la loro vita. Bhe’ che dire se non augurarvi un buon 2016? Di maratone e olimpiadi, europei di calcio e calci alla sfortuna. Spero che sia come una bella donna: paziente, accogliente e disponibile all’ascolto. Buon anno e ….buon viaggio. Resistente e di solidarieta’. Che sia un anno buono. Che ci aiuti ad amare: amiamo sempre poco e troppo tardi. E ce la possiamo fare. Fra poco ci mettetemo a tavola, cornice ideale per “vanno ora in onda ricordi, tensioni e rancori”. Proviamo a lasciarli fuori casa, lontano dalla tavola. “Vino e pane” e allegria. Anna Frank sosteneva che “la gente sia davvero buona nel proprio cuore. Non posso costruire le mie speranze su una realta’ di confusione, infelicita’ e morte”. E allora…”wonderful tonight”….