Verso Roma

20151204_162329Che bella e strana idea. Trascorrere questi giorni di vacanza a Roma. “A fare che?” Mha’, questo lo scrivero’ di volta in volta. L’unica cosa certa e’ che contribuiro’, nel mio piccolo, ad aprire una “porta”. Il tempo e’ grigio, e non so cosa stia per annunciare, se neve o pioggia. Vedremo.  Appena “strisciato” il badge” saluto la scuola per qualche giorno anche se, a dire il vero, non sara’ del tutto cosi. Un pranzo veloce, un saluto a mio padre che mi domanda “Quando torni? Quando torni?” e una occhiata veloce ai lavori di corso Principe Oddone e corso Inghilterra.

Ricordo prima di cominciare il viaggio che nella mia circoscrizione, la 7, Aurora-Rossini- Valdocco inizia oggi il Bazar, un mercatino retto dal volontariato e da volontarie che dedicano energie e tempo al servizio dei piu’ bisognosi. Fateci un salto: sara’ per un’opera a fin di bene: dove?salone parrocchiale Maria Ausiliatrice. Basilica Ausiliatrice,  a Torino. Tempo zero e passa gia’ il controllore. Dovrebbe vidimare, almeno nella mia ottica “ghutenberghiana”. Resisto ancora una volta nel mio fare tradizionale: unico a “sventolare” il biglietto cartaceo nel giro di una decina di posti. In molti infatti allungano lo smartphone come fosse una bandiera. A dopo, allora, per la restante parte del racconto, dall’interno di un treno “ingoiato” che fugge e sfugge dalle e nelle nebbie padane.20151130_174250

Per ora: Torino Porta Susa ore 16:25, lasciata da poco. La Freccia corre verso Roma.

A Milano Rogoredo il treno ha 5 minuti di ritardo. La mia vicina lavora al pc come se fisse in  ufficio e continua a telefonare…in ufficio.L’altra davanti e’ immersa nella lettura di un libro giapponese, Murakami, e chi ho davanti, indossa una felpa “North  Sails” e ascolta musica. Un gruppo di ragazze appena salite sfodera cappotti grigi spigati, altre blu avvolte in splendide sciarpe bianche all’ultimo grido con pettinature di fresco. “A Roma, a Roma” urlano felici come ragazze delle superiori in gita. La voce metallica annuncia che la prossima fermata sara’ Reggio A.V. facendo cosi economia sulle parole “non dette”.

Alle 17.55 la voce metallica annuncia “con dispiacere che oggi il servizio bar ristorante non e’ in funzione” mentre e’ disponibile un “bar mobile”.

Alle 18:15 il treno entra nella nuovissima stazione di Reggio Emilia A.V. La mia vicina continua a pigiare tasti al pc e parlare al telefono.Una “dannata” del lavoro. Beata lei che ne ha tanto.

Alle 19: 15 il treno entra a Firenze Santa Maria Novella. Passa il carretto gridando o cantando,( il che e’ lo stesso”) che “vendeva gelati”. In realta’ incontra i 4 viaggiatori della parte opposta alla mia, “lato corridoio”,  che avevano gia’ fatto scorta di birre, da lui poco prima. Ho scoperto cosi chi e’ l’uomo mobile. Si salutano come si conoscessero da una vita. Ordinano altre 4 birre. Sento “16 euro”…e immagino gole secche e….tasche vuote. Affari loro. Anzi, no. Della societa’. I viaggiatori intanto scolano. Ma scopro essere generosi.Offrono e allungano pizzette bianche farcite condividendo il loro pasto.

Il treno si rimette in marcia verso Roma.

Alle 20.30 ci avviciniamo a 250 all’ora verso Roma. Ci siamo. Quasi.

Sono le 20.45 e ci apprestiamo ad entrare nella stazione di Roma Tiburtina.

Alle 21 circa approdo a Roma Termini. Il tempo di lasciare lo zaino e mi aggrego ad una struttura di volontariato che tutti i venerdi distribuisce panini, pizzette e the ai piu’ bisognosi. Ascolto storie, bisogni, necessita’. Dal gruppo di volontariato si stacca qualcuno, borsoni alla mano, e raggiungono alcuni punti di via Marsala, dove in molti si preparano a passare la notte. Un the, un panino , un sorriso e una parola.Poi, la buonanotte. Non fa freddo ma e’ triste e stringe il cuore vedere tanta umanita’in quelle condizioni.20151204_21302820151204_21383720151204_210638.jpg