Ieri mattina faceva freddo su Torino. Ma di quel freddo che e’ gelo e impedisce di parlare per quanto tu ne abbia voglia.
E hai voglia ad alzare il bavero del cappotto. Il gelo della paura che si fa strada a prescindere dalla montagna di vestiario che ci cuciamo addosso. Ieri mattina era programmata con i ragazzi di una 5 una breve visita presso in un luogo di culto, per provare a leggerne l’architettura e il radicamento nel territorio. Per alcuni il tema dominante era sempre lo stesso: la paura, il terrore, il non voler uscire. Alcuni. “E’ proprio quello che vogliono” dicevano altri. “Infonderci paura”. Gia’. Pensavo a quelle belle facce pubblicate su La Stampa in mattinata.Visi giovani, belli, pieni di vita e speranza. Visi di tutto il mondo pieni di speranza e di vita.Vita. Qualunque Dio e’ della vita! Penso a Valeria, cosi bella, giovane, ricercatrice, piena di speranze. Guardo loro e cerco in tutti i modi di parlarne, della vita, del Dio che qualunque esso sia e’ della vita, dell’amore, della misericordia. Ripenso ad una frase e ad un disegno di Fred le Chevalier, la sagoma di una ragazza col cuore rosso fuoco: “Fai la guerra nel tuo cuore”. Penso ai due lampioni innamorati nel cuore del Valentino, qui a Torino, alla loro luce e a quella che dovranno passarci. Per forza di cose. Penso alle parole
, che ci servono, per ripartire.
Ciaoooo Romano, come stai?? É da un po’ che non ci sentiamo ….ho letto l’articolo e ti devo fare i complimenti 😉 spero che risponderai a questo messaggio , a presto prof. 😊
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