Dopo l’estate nel cuore di Torino cala la nebbia. Da quanti anni non si vedeva la nebbia, qui, a Torino?
Di quelle che ti ci perdi dentro e non ne esci. Ieri avevo caldo e sete. Oggi ho freddo e sono algido. La micrometeorologia locale non esiste. Un’insegna all’interno del parco del Valentino afferma che sono attive le giostre a parture da oggi, almeno fino a gennaio: “Natale in giostra”. Quanti ricordi da queste parti. Ma come si fa ad andarci in giornate come quella di oggi? Non nel senso del meteo ma per i tragici accadimenti, gli attentati a Parigi. Un’ altra insegna indica per il Castello, dove forse e’ allestito un Presepe. Una rapida occhiata al circostante, fiume, parco, quartiere San Salvario, raccatto qualche ricordo e convergo verso casa, con la sporta dei libri sotto il braccio. Infilo la chiave nella toppa. Uno, due scatti e apro. Accendo la tv. Ho ancora un libro sotto mano, “La Ferocia” ma lo ripongo ben presto sul cassetto. Mi Incollo come un francobollo davanti alla tv per cercare di capire qualcosina sugli attentati a Parigi ma non riesco a pensare. Solo rabbia per una situazione di impotenza. Una parola per Parigi: un abbraccio in tutta liberta’. Una canzone per Parigi: la Marsigliese.
Anche da noi è tornata dopo tanto tempo il lunedì della scorsa settimana e poi oggi, quasi a rendere più lontana la tragedia di queste ore.
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Hai ragione Romano, quello che credo accomuni tutti noi “brava gente” di fronte a questa violenza, che sempre di più dilaga e attacca senza pietà, è la sensazione di impotenza.
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