Un incipit allo specchio

20151107_175950Tra un “incipit” e “volto allo specchio” da raccontare non so proprio da quale parte cominciare. O forse si. Sulla mia fronte aggrottata spunta una ruga. Sulla mia testa fili elettrici illuminati 20151107_175935che fanno il giro di Torino ed io, un po’ con la memoria e un po’ con altri fili elettrici viaggio e vagolo. Poso il dito nel breve solco e faccio km di giorno e di notte. Ritrovo l’estate il mare e il sole che vendemmia la citta’,  eterna ed eternamente mentre una foglia ingiallita danza in aria prima di lasciarsi andare. Anastasia invece si lascia dondolare sull’altalena, col capo reclinato verso terra e le braccia allungate e le sue mani che stringono forte le catene. I suoi piedi tesi toccano il cielo e ride quando e’ in cima e le nuvole le si avvicinano. Vuole gioia e reclama vita mentre il sole illumina il suo viso, cosi grazioso e giovanile con qualche sfumatura di rosso. Ascolto in silenzio il suo sorriso triste. Si, ascolto, perche’ certi sorrisi si ascoltano prima di coglierli. Alcuni anziani giocano come bambini e anche loro si colgono a vicenda. Mi piace vederli mentre accennano passi di danza sprizzare vita. Mi piace ascoltarli quando ballano e “sballano”  le ore e i tempi, un po’ come noi negli incontri, spesso “inesatti”. Si passano il fazzoletto di cotone sulla fronte asciugando quel po’ di sudore scoprendo cosi una fitta rete di vie, di strade e di storie gia’ trascorse. Un pensiero mi attraversa la mente: potessi ripercorrerle tutte insieme con loro. I ragazzi sono sparpagliati a due passi da qui, dal fiume, dal Valentino, tentati dai giochi vietati ai minori di anni 14 in una atmosfera che contiene ancora estate ma che si chiama autunno in questa citta’ cosi Artissima e Paratissima. Un flashback…E’ ora di rientrare…lentamente.  I ragazzi si raccolgono, lentamente. Domani in classe raccontero’ di quella volta che cadde il Muro, a Berlino, quando la luna aveva vent’anni, Giulia piu’ o meno la sua eta’e quando…Anastasia intanto continua il suo dondolarsi tra cielo terra e cielo in una spremuta di vita infinita.