Anche quando le librerie non incrociano il mio cammino cerco sempre di allungare per trovarmele davanti e poi, metterci il naso, entrandoci. Mi sono fiondato, pensando di comprare un libro, “La ferocia” e sono uscito con un altro. “L’uomo che scambio’ sua moglie per un cappello” (Oliver Sacks). Sara’ per via che sotto il cappello ci ho messo tante cose, quest’anno, o sara’ per via che il merito della passione per le storie cliniche, di pazienti e dottoresse mi derivano da chi almeno per un giorno mi ha introdotto in una biblioteca o sale studio di medicina lasciandomene addosso almeno un paio di “estate”, fatto sta che ora ho questo libro e non l’altro. Qui il mondo e’ esposto in vetrina e si rappresenta.A me piace perdermi tra le loro stanze, costruite da pile di libri e perdermi, dimenticando il tempo.
Ma il bello e’ che li davanti, tra i libri esposti si presentava “L’estate addosso” , la mia, dei libri letti quando il mare mi forniva la musica adatta come sotto…fondo. Letti di giorno e letti di notte. Uscito dalla libreria, ad una manciata di passi e qualche nome storico sui marmi in cima alle strade della citta’ a ricordarmi vie e strade passate e del passato (talvolta in solaio, ad andarci, ci trovi cose interessanti)un paio di cabine. Telefoniche. Oggi qualcuno con il pennarello invita ad una gita, presso Montecitorio, ieri era per telefonare al Senato.Park. Se c’era posto, in quel posto. Era un’altra estate addosso. Forse poco. Una estate breve. Ora tutta altra musica, si prepara: quella non di due ma degli U2.
ci piace anche questo e molto…
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Grazie
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