“Ndo, Ndo, Ndo…” e “Beddra ci dormi”, voce forte del Liga più quella suadente di Alessia Tondo. Che bella “prova di maturita”” per questa notte del ragno 2015, appena trascorsa. Persone coinvolte 200 mila, come previsto. Treni, bus, da tutta Italia. Un morso della Taranta che ha “sposato” suoni rock. E qui chi si sposa scrive davvero una bella storia. D’amore. E mentre risuonano ancora “Ndo, ndo, ndo” nelle orecchie, mi sveglio, svogliatamente. Lentamente mi risveglio, coi soliti profumi lievemente mutati: la partenza si avvicina. I vicini di casa han portato alcune cose, da “portare” su, al Nord, per farmi sentire meno nostalgico il distacco.
Fortunatamente hanno sbagliato, di qualche giorno. La partenza non è oggi. Abbiamo ancora tempo.Tanto qui continuano a ripetere che “l’ospitalita’ in Salento è un dovere” quindi posso mangiare queste buone cose oggi stesso. Altre ne seguiranno, come da tradizione anche se un tempo, non ero io a dover preparare “il ritorno”. Dato che la partenza non è oggi, “Pippi lu russu” mi invita a guastare fichi e fichi d’india. Mi scruta, sorride, parla.Non capisco molto, ho ancora suoni di tamburello nelle orecchie e rumori di piedi che calpestano o meglio accarezzano la terra. L’unica cosa che sento è un proverbio di quaggiu’:”quannu rria la fica lu miluni va se mpica”. (Quando arriva il tempo dei fichi, qui al femminile, il melone anguria va a morire). E giù a ridere…Quando di dice l’elogio della “fica”…
Evviva la Taranta allora
Che visione, Romano e quanta Bontà
Grazie, davvero
Baci baci
Mistral
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