Al mare, di primo mattino, con il vento che ti accarezza e le onde che ti massaggiano i piedi, e il cuore, provi quelle sensazioni che non ti saranno ancora sufficienti, e allora cominci a bagnare anche le ginocchia, e , anche questo non basta ancora e allora ti lasci andare e avvolgi e ti lasci avvolgere in un abbraccio e ti allacci, e….lo fai. Si, il bagno.
Poi esci ad asciugarti al sole, da un inverno che sembrava non terminare mai. Che bella sensazione: il sole addosso. L’estate che non termina mai. Lasciarsi asciugare i capelli dal vento. Le Torri a due passi, anzi, a cento onde da me. Chiudi gli occhi e pensi: “Sai, e’ che mi sto annoiando, qui, senza libri da studiare, preparare gli esami, appunti da leggere, tesi da scrivere…..ho “rigato” (b) e poi, o ma poi, tu non ci sei, MAI! ”
Poi cambio gli occhiali e continuo a pensare: ” Amore, ho terminato esami e tutto il resto….mi annoio qui e…..puo’ succedere sai? No?”
Poi, come sempre, il caffe’ Quarta, il pasticciotto, e poi lo zaino con i miei giochi…libri, libri, libri. Quelli che desidero io. :”E amore, puo’ succedere, sai?”.
Bella l’ironia usata sull’annoiarsi utilizzando l’ accostamento di una pubblicita’ (la ragazza con occhiali, due paia e due prove-modi di comunicare l’incidente) in un posto così bello come ci mostrano le foto. Bella anche l’immagine per arrivare a fare…il bagno. Si, e’ davvero.un bel modo di raccontare mischiando realta’ fantasia e lasciando ai tuoi lettori quel pizzico di ambiguita’ è fantasia che apre ulteriori letture al racconto. Come dici tu: “Capita, puo’ succedere, no?”.
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