Avremo Palme tra le mani da consegnare e donare ad amici e parenti. Mani piene e piene mani e palme delle mani aperte, strette di mano in segno di pace che non saranno mai abbastanza perché avremmo dimenticato sempre qualcuno con cui vederci, sentirci, riconciliarci.
Sappiamo sempre come fare per essere in deficit di pace, interiore. Felicità a metà, tirocinio quasi ultimato e relazioni da scrivere. Ma la felicità non può essere per intera e goduta fino in fondo, nonostante questo viaggio, questo percorso, pare non abbia mai termine. Eppure, l’ arrivo, senza scorciatoie, è li, a due passi dall’arrivo. Passaggi, di funzioni.Ad ore alterne, nella stessa scuola. Passaggi, Biennale Democrazia, viaggi. L’infinito viaggiare, ma non e’ il libro, suo, estivo, mio, loro, della maturita’, ma e’ Claudio Magris, con un “passaggio” tra i Passaggi d’apertura. Torniamo ai nostri, al mio, di passaggio. Il processo Di Bologna, senza fasce. Quali nubi oltre le nubi, oltre la pioggia si addensano nel cielo? Lentamente ci avviciniamo alla domenica delle Palme. Le palme mi riportano laggiù, in Salento. Il trenino, la Sud Est, l’immensa distesa di ulivi tra Santa Maria di Leuca, Otranto, Gallipoli…”Vivi, vivi…” grida un mercatale a Porta Palazzo, mercato torinese (dove da sempre e’ terra di Passaggi) volendo dire “olive, olive”, e io recepisco e rilancio:” vivi, vivi, gli olivi”. Un ritorno, per un girotondo, intorno agli alberi e poi un altro, intorno a quel palazzo che già troppo ha preso, violentemente, but, Not in my name. “Xylella” o sputacchina, e politica insieme.Quel palazzo non si prenderà anche il Salento e i suoi alberi, i nostri alberi. Not in my name Quando di qui a poco avremo le palme tra le palme, ricordiamoci del Salento. Alziamoci in piedi e scuotiamole, in un grido all’unisono. Centinaia di anni, di storie, di lavoro, di sudore, di fatiche non devono morire per i capricci di qualcuno. Avro’ le palme tra le mani e il Salento nel cuore, ma non avro’ pace in quello fino a quando la politica, o i burocrati del Nord Europa non si arresteranno davanti alle loro….politiche.
Not in my name.
ps. Ancora un passaggio nel mio passaggio: i mondimdi Primo Levi con la classe.
Un augurio di vera pace a te al Salento e a tutta la Terra.
Ti mando una “preghiera semplisissima”, francescana, per tutto il creato che si rigenera a primavera:
Lodato sie – mi’ Signore – per i gatti
e per i topi e i cani e i lor padroni
e per le pulci dei cani e fin le zecche
per orsi bruni e bianchi e i lavatori
per i superstiti panda bicolori
per i germogli freschi di bambù
per tigri del bengala e le farfalle
per le tarme del legno rumorose
e i pidocchietti delle rose…e per le rose
per colombe per falchi e per serpenti
le tartarughe dei nostri acquari in casa
e per i pesci degli oceani aperti
tonni cozze e vongole vermiglie
le anatre di fiume e le balene bianche al mare
per Moby Dick e il capitano Achab
per giorni e notti e sole e luna e stelle
e l’altre cose che fai clarite e belle
Amen. Amin. Om. Aum.
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Voglio commentare a questo tuo articolo dicendo NO all’abbattimento degli ulivi!…..w L’Ulivo possente albero bellissimo, simbolo di potenza,saggezza,longevità, si!perché L’Ulivo viene coltivato da tempi antichissimi….molte leggende narrano del valore di questo albero……la BIBBIA ne parla come albero prezioso….prezioso come i suoi frutti…frutti preziosi come il loro dorato prodotto…..olio per ungere,olio per lenire,per curare!……il ramoscello d’ulivo…al tempo di Noè……. e ci sarebbero tante,tante altre ragioni…… personalmente l’Ulivo mi fa pensare a famiglia,focolare,casa……e gia’ questo e’ molto…………….w.gli ulivi….. Alice
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E’ bello vederti raggiante in giro per la circoscrizione. E’ stato bello, mi dicono i clienti, vederti con il pacchetto della pasticceria Sida, con la colomba dentro. Sei proprio un buongustaio, sai gratificarti, ogni tanto, dopo aver sacrificato. bravo……..Bellissimo articolo, come gli altri. Prima o poi i miei clienti vorrebbero vederti firmare i pezzi su la stampa. buona Palma, buona pace, Romano e grazie per rendere visibili tante storie.
bravissimo
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Il Tsr ha deciso:”gli alber non saranno abbattuti”. Vedi anche stampa del 28 marzo 2015
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W il Salento il mare il sole gli ulivi e le belle ragazze con le loro trecce, bionde come il sole e scure, nere abbronzata dal sole.w il Salento. S.maria di Luca e tutto l’amore che da lì pomata. Grazie per avercelo raccontato e per averci fatto venire voglia di andarci per amare ed essere amati e coccolati e baciati dal sole.l’estate sta arrivando
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Bravo
romano. complimenti per l’abbinamento fra gli ulivi del Salento e le Palme. Potevano farlo anche quelli della carta stampata. Ma tu sei unico ….come dicono qui in zona. Mi chiedono: “e la politica?” è da un po’ che…..
ora solo e soltanto la scuola e….l’amore.
ps. hai dato una palma a tutt?
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Buongiorno Romano!
il suo articolo è molto bello e poetico, quello che ho scritto su “La Stampa” http://www.lastampa.it/2015/04/09/italia/cronache/nelloceano-di-ulivi-prosciugato-dalla-nuova-peste-PXKuy3DUqhHNrk7UJ7XrTK/pagina.html lo è molto meno. Tuttavia, pur condividendo tanta parte delle sue riflessioni, vorrei dire che qui non ‘è un “cattivo” Palazzo che ora vuole sradicare gli ulivi per qualche misteriosa convenienza. Il Palazzo il danno già l’ha fatto: nel 2008 non bloccando gli oleandri infettati dal batterio della xylella, e dal 2011 in poi decidendo di non fare nulla per fermare tempestivamente la diffusione dell’infezione. Adesso la malattia è già in tantissima parte del Salento, la scienza non ha una cura, e non sono efficaci neanche le soluzioni “magiche” di tanti santoni ignoranti. Forse è già troppo tardi; ma l’unica cosa da fare è spendere e spandere in ricerca, per trovare la cura al batterio, e prendere le misure di profilassi necessaria per non far sparire la coltura dell’ulivo dall’Italia intera.
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Buongiorno Roberto e grazie per il prezioso tempo che ha dedicato al blog con la lettura e il commento. Pur essendo di origine pugliese vivo da quasi sempre a Torino Ma ogni anno come molti ritorno “a casa”. Dove e’ casa? Dove una terra madre accoglie con un abbraccio avvolgente e ti coccola come le onde del mare. E noi siamo un po’ come quelle onde in perenne andare e venirE. Nonostante le tante estate trascorse in tanti anni passati in Salento devo ammettere che solo quest’anno ho colto dal famoso treno della sud est la straordinaria bellezza di quell’oceano che si chiama ulivi tra Santa Maria di Leuca Otranto Lecce… affacciato al finestrino li vedevo e li contemplavo. Era un mare era la storia ed é la storia di uomini donne di lavoratori lavoro… una stOria tante storie. Vedevo visi di anziani giovani studenti studentesse e le loro preoccupazioni ci riguardano come quegli alberi. Ogni giorno da quassù ogni mattina spero di poter leggere che è stato trovato qualcosa e che tutto tornerà a posto….. ma nel frattempo darei qualsiasi cosa per difenderli perché difendendoli si difende la storia e la vita di centinaia di migliaia… di persone… quel dolore lo dovremmo sentire dentro come fosse nostro. Ci tocca le nostre anime. Con la speranza che domani possa essere un giorno migliore in un mondo diverso possibile. nel frattempo, questa estate andiamo tutti in Salento, adottiamo un ulivo e se possibile, amiamoci sopra senza scendere. Un Po come Cosimo. Quando uno non sta bene bisogna stargli vicino, consolarlo, coccolarlo, consolarlo…. A presto!
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Una poesia davvero.un amore
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