Appena terminato un lunghissimo week-end a rendere più “commestibile” il nutrimento per “la fame di cultura” manifestata dai ragazzi tra un banco e l’altro, tra una classe e l’altra. Passaggi
e tirocinio.l
Libri a confronto, schemi e cartelloni, dai colori carnevaleschi. L’appetito vien mangiando ed anche la forma oltre che il contenuto ha la sua importanza. E’ ora non resta che aspettare domani e “servire” il pasto. La buona scuola siamo noi, non un sondaggio o una proposta o un decreto. Sono persone in carne ed ossa. Apro una parentesi. Bersani, Vendola, Sinistra-sinistra, battete un colpo, non fatecelo prendere. Intanto non resta che chiudere, un occhio al mare del Salento, sempre sullo schermo, un altro a “Gli anni al contrario” di Nadia Terranova e un altro a “L’invenzione della madre” di Marco Peano. Nel frattempo, un orecchio alla radio…………….in tema di anni al contrario, non poteva che essere “Don’t You” (forget about me), dei Simple Minds. Intanto su Torino, capitale dello sport 2015, piove e tra una goccia e l’altra mi appresto a fare ritorno. A casa.
ps. Aspirazione mancata, certo ma non negazione dello stato attuale che mi permette di raggiungere l’obiettivo, il traguardo. Non se ne voglia a male nessuno, ma senza “accompagnamenti”. Per anni. E’ la condizione di certi “adattabili”. Certi. Molti preferiscono farsi “accompagnare” per anni. La storia di un adattabile, con la valigia in mano solo er aver girato la provincia di Torino, annualmente. Senza accompagnamento.