Profumo di primavera fin dalle prime luci dell’alba. Mimose come testimonianza, come augurio, come ricordo. Che ricordano e inducono a rammentare. Mimose come fiore e come dolce e quanto e quanta. Un cappuccino. Una tazza. Al suo interno bustine di zucchero con tutti i nomi dell’altra meta’ del cielo. Un’infinità di nomi, di storie, di grandi bellezze. Ne prendo una. Anzi, la pesco, a caso, chiudendo gli occhi. Ne leggo il nome, e alcuni granelli fuoriescono dal loro contenuto. Verso. Mescolo. Verso ancora. “Ma cosa avevi in mente?” domanda Antonello Venditti….quasi uscendo dalla radio. Mi soffermo. “Le donne sono tutte diverse. Fondamentalmente sono una combinazione di quanto c’e’ di peggio e di quanto c’e’ di meglio al mondo.Magiche e… terribili.” Charles Bukowski, penso io, rispondo a lui, mi diceva lei.
grazie degli auguri!
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Caro romano,è bello il tuo articolo,come tutti i tuoi articoli,mi piace questo ultimo dedicato alla giornata della donna che tu racconti in modo delicato e anche un po’ dolce…..che non è solo “dolce da pasticceria”…….grazie per gli auguri a tutte le donne. Alice. M.
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La Sida ha i dolci migliori……..brave Elena e Serena
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Grazie Alice…erano pensieri…..sono pensieri….
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