“Negro latte dell’alba noi lo beviamo la sera
Noi lo beviam al meriggio come al mattino lo beviamo la notte
Noi beviamo e beviamo
Noi scaviamo una tomba nell’aria chi vi giace non sta stretto
Nella casa vive un uomo che gioca colle serpi che scrive che scrive in Germania quando abbuia i tuoi capelli d’oro Margarete
Egli scrive egli s’erge sulla porta e le stelle lampeggiano
Egli aduna i mastini con un fischio
Con un fischio fa uscire i suoi ebrei fa scavare una tomba nella terra
Ci comanda e adesso suonate perche’ si deve ballare”.
Ho atteso il termine della giornata lavorativa per recarmi in piazza Castello, il vagone. Una mano gentole e delicata lascis un fiore e ports per sempre con se un pensiero…in piazza, per un momento di silenzio.
Poi, una lettura…