“Se Torino avesse il porto…” così si sentiva spesso affermare fra quanti avrebbero voluto caratterizzare ulteriormente la dolcezza della nostra città. Ma, al netto del mare, che da queste parti, lo si può solo immaginare (o ricordare, o evocare) non resta che altra via e certezza: le numerose bellezze e dolcezze che qui fanno capolino sono circondate da montagne, cultura, gianduiotti e… buonissimi pasticcini. Torinesi. E Sida. Perché, si sa, la pasticceria “è nata qui” come sostiene il signor Mario…e i pensieri vanno al recente passato. E il “qui” scopri che è davvero un concetto valvola nel momento in cui ti porge la bontà racchiusa da un…mignon. E uno di questi posti, dolci (altro concetto valvola, e qui, si possono davvero inflazionare) ove si può avere un “posto fisso”, a qualsiasi ora della giornata, da mezzogiorno e mezza alle due, è la pasticceria Sida di Torino, in corso Regina Margherita 157/f. Un posto assicurato. E’ sufficiente una…mail.
Qui, Mario, Maria, Elena e Serena sono di casa. Una bella famiglia. Ma di casa può essere chiunque si trovi a passare, al mattino, quando servono gli zuccheri giusti, per una dolce, sana e “cremosa” colazione o nelle ore successive per “pane quotidiano” a mezzogiorno. E che colazioni e quali pranzi.
Seduto su uno dei tavolini che compongono il perimetro della pasticceria-bar, il gioco di specchi sembra moltiplicare come in un labirinto ogni dolcezza presente. Seduto, rilassato, davanti a quella infinità di belle e buone leccornie, mi trovo a pensare a come le strade della mente sono infinite al punto che il mare, nel corso di una giornata qualsiasi, qui, alla Sida, non solo lo si riesce ad immaginare, ma perfino vedere, toccare, gustare. Se scherzo? No, assolutamente! Via e numero civico? Trionfo dei sensi! Mi verrebbe da rispondere, in prima battuta. Poi, al corso descritto, delle parole prima e del luogo poi, ci aggiungo un numerino: corso Regina Margherita numero 157/f. Poi, dopo aver fantasticato, tralascio questa via per ripercorrere quella storica, forse più congeniale. La ripercorro tutta, grazie anche ad un “librone” che è la carta di identità di queste dolcezze. Per un attimo, complice la scuola, qui, a due passi, penso al Pof. Si, pof, piano di offerta formativa. E qui dentro… regna… l’imbarazzo della scelta. Allora, l’iscrizione di diritto alla pasta, al pasto, al posto, non puo’ che essere qui. Insomma, la scuola non mi lascia proprio stare.
Sui binari della storia dove passava e passa a velocità diverse, il treno, i treni, ora su binari e livelli differenti, una rotonda . Tutto scorre. Velocemente. Mentre tutto cambia, fuori, qui dentro si rincorrono come bimbi felici tra i loro giochi, passato, presente e futuro: si tengono insieme, vanno a braccetto e danzano, disegnando forme bellissime. E’ un ballo dai ritmi perfetti. Armonia, forma, grazie, eleganza. Un ballo, dove in ballo è il lavoro, artigianale, dal 1926. Qui seduto, riesco ad immaginare, oltre i vetri dei miei occhiali e delle dolci vetrine, non solo pagine di “addio monti” ma altro, oltre, una Rotonda sul mare, con la sabbia, vellutata, il mare, le sere d’estate, il battito di un cuore che non è solo di panna. Il cuore, questo, batte sempre, si sa. La panna, e la dolcezza, qui sono complici nella vitalità dei sentimenti. All’interno, dicevo, o se non lo dicevo, lo scrivo, passato e presente si amalgamano. E con loro, il futuro. Il passato-presente ha dei nomi: Mario Mangiardi e Maria Nappi. Il presente-futuro, Elena e Serena. La pasticceria è situata tra corso Regina Margherita e corso Principe Oddone. Valdocco è lì, a due passi. Mentre attendo, seduto ad uno dei tavolini, “sfoglio” la cronaca nazional- politica con il tormentone Toto Quirinale. Un’overdose di informazione come non l’abbiamo mai conosciuta. Un “up and down” che ci coglie continuamente, ad ogni ora del giorno. E mentre tutti gli esercizi di oratoria e dialettica politica e non solo vorrebbero convergere verso una figura di alto profilo, femminile, qui, “la pratica” è ormai da un pezzo tutta al femminile. Al lavoro, tre donne più due “dietro le quinte” contro il solo Mario, che, a dire il vero, ha “passato di mano il gioco”, (mi scuso) la licenza, ma non la collaborazione quotidiana. E tutto questo “passaggio” non passaggio di un padre sempre presente è avvenuto il 16 dicembre 2014. Dove è la notizia? Bhè, qui non siamo in quota rosa . E poi il passato che convive benissimo con il futuro. Da queste parti, la crisi economica colpisce indistintamente tutti e tutto da ormai un lustro. A questa poi si è associata quella relativa ai lavori del passante ferroviario lasciandoci così una “cicatrice” che non passa, i segni di una ferita da “trincerone”, sanato appena, si fa per dire, da una rotonda. Elena e Serena contrariamente a quanto succede per altri commercianti, (ma anche alle famiglie) riescono a mordere la crisi e non a farsi mordere, lanciando una bella idea, capace di coniugare il tutto e ottimizzare le risorse, di ogni tipo, al meglio. Efficacia, efficienza, costi, ricavi, tradizione, idee, innovazione. Sembra un tema di partita doppia, e in realtà, quotidianamente, tutti qui dentro ci convivono, tra matita rossa e blu. Un presente di conti che affonda le radici in un passato di…conti. Papà Mario ed Elena infatti,vantano un trascorso tra le fila di quanti hanno frequentato e si sono “licenziati” dal Quintino Sella. (Storico Istituto Tecnico Commerciale per Ragionieri di Torino). Con i conti, non si scherza. E questa parola, qui, è “sbanchettata”. La pasticceria offre infatti lavoro anche a due dipendenti. Oltre che il Sella si annoverano per Elena e Serena studi presso le scuole Salesiane di don Bosco, che qui, a due passi hanno casa ed oratorio. Il primo (La Basilica di Maria Ausiliatrice e’ davvero a due passi da qui). Ma vediamo di scoprire più in dettaglio cosa avviene e come avviene questa “dolce produzione” al 157/f di Corso Regina Margherita.
La parola, a questo punto, passa ad Elena e Serena. Un “invito” a venire a colazione. E pranzo, buono, abbandonate, giusto. In tutto.
“La maggior parte dei pranzi li facciamo con una clientela ormai collaudata”, proveniente dagli uffici, qui intorno: Regione, Sanità, Satap, per una trentina di pasti al giorno. Meglio, tra trenta e quaranta. Un tempo, la pasticceria effettuava la chiusura per una breve pausa pranzo. Poi abbiamo provato non chiudere e tentare la vendita dei panini, per pranzo. Ultimamente, dopo le ferie, abbiamo provato a “rilanciare” con i piatti caldi”.
Chi vuol pranzare? E’ vero come sostengono in tanti che il menu viaggia via mail?
“La mail. Si. Dai clienti ho cominciato a raccogliere gli indirizzi mail. In mattinata provvedo, dopo aver stilato il menù, a mandar loro la composizione del pasto, i piatti, i primi, i secondi. Il cliente è libero di scegliere e cosa. Ho detto basta a tutte quelle lavagne e fogli che pullulano fuori dai locali. Una mail e via. Velocità e rapidità nelle comunicazioni ma agio e rilassatezza al momento del pasto. Con un posto”.
Elena e papà Mario si ritrovano la sera, appena terminata la giornata lavorativa (ma capita anche al mattino presto), di decidere cosa comprare e cosa predisporre per il pranzo del giorno successivo. A metà mattina si stila (“si riesce sempre a trovare l’accordo e la mediazione”. Beati loro, penso) il menu e ogni giorno, verso le undici, Elena invia le mail:oggetto, pranzo. Corpo della lettera, menu’. Eccone una, da esempio.
Buon giorno, in elenco il menù del giorno:
Risotto con gallinella e salmone
Salmone con salsa all’aceto balsamico
Filetto di sogliola con carciofi
Patate arrosto
Patate duchessa
Melanzane
Saluti Elena
“Ho una lista di mail che aggiorno continuamente, una stratificazione continua basata sul passaparola e di nuovi clienti. Chi è intenzionato a venire a pranzo risponde alla mail indicando quale piatto preferirebbe gustare e ora di arrivo. Risposte via mail o un sms”.
Elena nel giro di poco diviene l’”architetto” della Sida (vero-vero, assicuro) e con la mappa dello spazio e dei tavolini occupati si mette all’opera per fare spazio. All’occorrenza, il bancone dove al mattino sono depositati bellissimi vassoi di paste viene “ripulito” e quelli momentaneamente “sfrattati”. Prima dello sfratto definitivo nel triplice atto del vedere, scegliere, gustare. Così facendo, “aggiunge un posto a tavola”.
A partire dalle 12. 30 non appena la clientela arriva, le due sorelle fanno un salto in cucina e comunicano gli arrivi e la conferma degli ordini ricevuti via mail. Il tutto in una riduzione di tempo, sprechi e ottimizzazione di ogni risorsa e così…il pranzo è servito. No. Non è un gioco televisivo degli anni ’80. E’ lavoro. Un lavoro “tradizionale” con l’aggiunta di un supporto informatico in questo caso davvero “ben impiegato”.
La pausa, si sa, non è, in termini di tempo, “estended play” : dai venti ai trenta minuti. Ovviamente questo non vuol dire non gustare il sapore e i sapere che la Sida riesce ad offrire da questo scorcio di città.
Tutto questo accade da mezzogiorno e mezza alle due. In questo modo Elena e Serena riescono a gestire due turni per il pranzo, gestendo con cura, attenzione, garbo la clientela con un colpo d’occhio, e di speranza, che non guasta mai, ad eventuali avventori non previsti. Un’attenzione meticolosa a tutti e tutto. E’ proprio vero come affermava Simone Weil: “L’attenzione è la forma più rara e più pura della genoristà”.
Cosa si può mangiare, alla Sida?
“Pasta fatta in casa: agnolotti, gnocchi, fatti dal papà. Verdure tutti i giorni e pesce fresco il venerdi. Il surgelato da noi è bandito. Il pane, le pizze,le focacce, sono tutte di produzione propria. Fatte in casa. Meglio, fatte qui, nel locale adiacente. Esistono due forni. Uno, che ha 70 anni e gode di ottima salute, ma non più utilizzato ed un altro, più piccolo, computerizzato, adatto ai tempi. Poi, un forno a lievitazione per le brioches. Di queste, nella vetrinetta, normalmente, restano solo le briciole”.
Personalmente ho provato sia la pasticceria sia il pranzo. Davvero buono, buoni e giusto. Per restare in tema di programmi, “Ok. Alla Sida, il prezzo è giusto”.
A fine serata, tutti sono stanchi. Elena e Serena socchiudono gli occhi per un istante e guardano oltre. Felici. Chi non sarebbe felice immaginando oltre la Rotonda, il mare?
Un’ultima considerazione. Quello che mi ha colpito favorevolmente è stato il senso di futuro, di ottimismo, tutto al femminile. Come sosteneva il teologo Bonhoeffer, “l’essenza dell’ottimismo è non curarsi del presente, esser fonte di ispirazione, vitalità, speranza, dove gli altri si rassegnano. L’ottimismo ci fa tener alta la testa rivendicando per noi stessi il futuro, senza abbandonarlo…”.
E’ un luogo accogliente, e chi ci lavora non ti fa mai sentire solo. Sempre parole misurate, giuste. In definitiva, accolto e coccolato. Il mio consiglio? Andateci. Provare per credere.
Ps. I migliori auguri, in particolar modo a Serena, oggi, per il suo compleanno. Tanti auguri di Buon Compleanno, Serena. E, come si dice in questi casi, una buona torta a…tutti.
Buongiorno Romano e buongiorno alla famiglia “Sida”. Mi unisco e ci uniamo agli auguri per questa bella impresa venato di slancio e ottimismo per le 2 giovani ragazze. E auguri di buon compleanno.a Serena.
Veniamo al pezzo. Come sempre bello. Ben descritto è raccontato con luce e che mette in luce come hai scritto il genere femminile che opera. E’ lungo il giusto.siamo certi che saprai attuato anche nella forma cartacea della rivista di Maria Ausiliatrice, probabilmente. O chissa’. Spazio giusto alle persone e come vedi il mondo. Dai tuoi compagni di viaggio, gli occhiali si riflette un mondo interiore bello, sensibile e delicato e con delicatezza hai trattato il tutto e tutti, anche un pezzo di quartiere ferito. Chi avrebbe mai immaginato tanto amore da vedere in una rotonda ferita, il mare? La spiaggia? E forse non nostalgia ma amore e sentimenti. Penso che così come hai suscitato in noi la voglia di vedere il mare oltre la rotonda, e andare alla Sida, così lo suscitera’ in molti altri il desiderio di sperimentare, provarlo, metterci il naso e gustarlo per quella gioia dei sensi, come hai lasciato intendere. Il mare …dalla Sida. Che bello. Forse ancora più bello sapere che esistono persone che scrivono così, con il mare dentro. Belli i riferimenti ai due colossi, W. E B. La pasticceria Sida e il quartiere possono essere davvero felici e soddisfatti.Utile sarebbe avere da Elena e Serena gli orari e un telefono. O un link. E link are questo bel pezzo alle mail. Anche noi l’abbiamo fatta lunga. La domenica aspettiamo un cartaceo per i locali ma quale soddisfazione nel leggerti. Nessun voto hai dato è questo ti caratterizza. Bravo.Complimenti. sai cosa facciamo?Andiamo a fare colazione alla Sida. E conoscere Elena e Serena.
Bravissimo Romano.Merita. Meriti…un occhio di…riguardo e una…attenta lettura.
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buon giono sono Elena della Pasicceria Sida…. grazie di cuore per l’articolo… spero che anche per le persone che verranno a trovarci di poter fare lo stesso “effetto”!! intanto lascio il riferimento della mia mail e il numero di telefono della Pasticceria …
011/4369936 – e-mail: elena.mangiardi81@gmail.com
saluti a tutti…
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Sono Roberto e sono lieto che finalmente anche la stampa (grazie al Sig. Romano Borrelli) si sia accorta di questa magnifica pasticceria che niente ha da invidiare alle più famose pasticcerie di Torino. Sono un entusiasta frequentatore di questo luogo di delizie che, oltre ai dolci, mi affascina per gli squisiti menu del pranzo. Ringrazio il genio di papà Mario, la forza ciclonica di Maria, la dolcezza del sorriso di Elena e la riflessiva Serena e auguro a tutti di provare queste dolcezze frutto di anni di sperimentazioni e di amore per il benessere di noi mortali. Grazie anche a te, o Romano, per questa scoperta portata alla luce di tutta Torino. Robyone
25 Gennaio 2015
Tantissimi auguri a Serena. Robyone
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Felicita’ e’……entrare per un caffe’ e trovare al banco la stampa dell’ articolo…..
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Grazie Roberto. Premetto che non sono un giornalista. Ci provo. Mi piace quella sorta di contaminazione che si crea quando si scrive di persone, luoghi, cose, storie. Mi piace quando le persone ti affidano ricordie pensieri personali e pensi che e’un po’ come quando ti affidano un bambino, e lo tieni, in braccio. Sei responsabile. E cosi capita con i ricordi altrui che ti entrano e devi scegliere cosa si e cosa no, e cosa no dimenticarlo, e cosa si trovare le parole adatte, giuste, ma cosa sia e quali siano quelle adatte….chi lo sa. Possono piacere, forse no, ma e’ un rischio che si corre. Parole semplici, adatte, comprensibilima tutti. Mi piace tornare dalle persone che sento e che poi sento le loro storie un po’ mie, da tutelare, renderle ancora piu belle di quel che sono, le persone. L’articolo e’ andato parecchio ma non ho nessun merito. Elena, Serena, la loro fam, la Sida c’erano gia’ prima di….ora speriamo in un incremento di…buongustai. Una cosa mi piacerebbe: che quanti si recano alla Sida lasciassero un pensiero, quando si sentono, su un blocco…..perche’ li si respiraaria di casa, aria di mare e di rotonda….insomma….si sta bene….parecchio. buonaserata e grazie
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Conoscevo la pasticceria deliziosa: ma l’idea della mail è davvero geniale!
Bravo Romano che ci fai scoprire sempre con angolature diverse e originali la nostra amata città.
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Hai ragione, Angela. E’ sempre deliziosa come dici tu. Ma questa idea è davvero fenomenale. Anzi, da provare…..Sai, quando si accende lo schermo del cellulare e non trovi i soliti sms ma una mail che indica il menù, bhè………….davvero questo fatto, a mio modo di vedere, è stata una notizia. Una bella notizia. E poi, vedere in pochi minuti la trasformazione del negozio. Sai, nell’articolo non l’ho citato, ma, non so se hai, avete presente, alcuni teatri……..pur di non avere lo stesso spettacolo per un mese intero, hanno un altro palco dietro, nascosto e uno sotto, nascosti, che, a seconda del giorno, pomeriggio, sera, cambiano……….e così gli spettacoli sono due o tre, in contemporanea. Bravissime davvero. E poi, tutto buono. Davvero.
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Un articolo bello che invoglia. Sono di Brescia, ma ho in programma di trascorrere un weekend a Torino. Ho preso nota di indirizzo, numero di telefono ed e-mail. Buon compleanno, Serena. Un saluto ad Elena e Romano. A presto. Giuseppina D’Amato.
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Grazie. Sono sicuro che ti troverai bene, qui, a Torino e alla Sida, per una colazione o pranzo o più colazioni e più pranzi per più giorni. Sono sicuro che Elena e Serena sapranno accoglierti nel miglior modo possibile.
un saluto e grazie, Romano
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La SIDA sarà un punto di riferimento. Grazie a te per la segnalazione. Si ha tanta voglia di andare in un luogo poco conosciuto e avere la certezza di gustare cibi buoni, durante i momenti di pausa. Ciao. Pina.
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L’idea della mail per pranzo con menu davvero stupenda e innovativa. I miei complimenti alla famiglia Sida che contribuiscono al rinnovamento di questa città!.
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Oltre che un posto accogliente e dove si mangia bene, la pasticceria Sida, e’ un luogo di “incrocio” tra una scommessa, quella dell’innovazione, che si incrocia con il meglio della tradizione. SI incrocia, complementarita’….
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Bel pezzo, davvero, scritto e sentito. complimenti. Un augurio ad Elena e Serena che hanno saputo coniugare tradizione e innovazione. Una bella idea. complimenti. In molti qui vi conoscono e sanno ll vostro lavoro e delle generazioni precedenti. In molti mi hanno chiesto questa novità..bella davvero.
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Torino è anche città del “gusto”. È inoltre interessante trovare in un articolo riferimenti a Simone Weil e Bonhoeffer, due identità forti della cultura sociale. Declinarli cioè nella vita quotidiana, attraverso associazioni che ne nobilitano il pensiero, dove il senso comune acquista significati nuovi tesi a valorizzare il ritrovarsi e l’aggregazione. Si diventa “tradizione” quando alle realtà dei luoghi si abbina l’idea di “servizio”, di eccellenza, di buone consuetudini, dove qualità dell’offerta ben si combina con accoglienza, creando quel clima giusto che conferisce al luogo familiarità, discrezionalità, appartenenza, insomma quel di più che ci fa sentire come a casa.
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ciao Romano,ad alcuni miei compagni quest’articolo è piaciuto molto e quindi ti volevo fare i complimenti anche a nome loro. 😉 bellissimo l’accostamento “rotonda/mare/amore” …. di nuovo complimenti da tutti noi :)ps. Ci manchi tantissimo, manca quel modo garbato nel dire le cose e quella sensibilita’ attenta e discreta per ciascuno di noi. E’ vero, si dice spesso che non siamo ascoltati e quando avevamo trovati un punto di riferimento sei andato….e questo ha lasciato un vuoto, come capita sempre quando i migliori…..ciao, Romano….se ci riesce andiamo alla Sida da Elena e Serena. Ora nel quartiere e circoscrizione sei davvero un mito.
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grandeee…. bellissimo articolo ,ma soprattutto buonissimi i pasticcini!li ho assaggiati oggi e sono una bontà ,grazie del “consiglio”!continua cosii , ti porgo i saluti dalla barista (tu sai chi è) ciaoooo romanooo
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ciaoo romano ,come va?? ho letto l articolo e come tanti altri e pieno di metafore spettacolari,davvero complimenti! per scrivere delle cose cosi ci vuole una grande testa 😉 ho una domanda da farti: sei da solo a scrivere questi articoli,o siete piu blogger( giornalisti)? se lo siete ,dove scrivete ? almeno posso seguirvi anche nel cartaceo ,visto che mi viene piu facile! spero tanto che prendi in considerazione la mia mail e che mi fai sapere!Anche se mi sono fatto l’idea che fai tutto da solo. Cosi ti abbiamo conosciuto, idealista e rivoluzionario nel senso di fare bene il tuo lavoro.Dimmi se indovino. grazie mille …..ciao
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ciao. Tutto da solo. Dopo il lavoro. Innazitutto non mi devono mai mancare i giornali e settimanali. Una buona e vasta informazione, sempre. Pazienza se con i tempi che corrono…..ma qui sul blog ho scritto come è scandita la lettura dei quotidiani con gli inserti. Internazionale ed Espresso poi sono costanti. E letture che normalmente compro nelle solite librerie. Alla Giunti poi, Massimo fornisce utili e attenti consigli a tutti tenendo conto degli interessi e sensibilità di ciascuno. Ovviamente non bado in questo settore a spese. Stringo su altro. Sulla cultura nessuna cura dimagrante. Poi, massima attenzione a molto e ritorni con le persone incontrate. Insomma, mai cannibalizzare la persona e la notizia. E questo accorcia le notti, ovviamente, e talvolta anche i pranzi, o li elimina proprio. Pero’ il tutto da gratificazione. Di tanto in tanto qualche viaggetto per scrivere per la rivista…..Ecco, chi mi ha dato spazio è la rivista Maria Ausiliatrice…mi fa piacere che pubblichi articoli del blog. Chi lo avrebbe detto? Il mare, il sole, i ricordi, le speranze e altro fanno il resto…..certo al mare ci tornerei anche questa notte ma….E già….. Poi lo studio, una costante fissa con la speranza di vedere prima o poi buoni risultati. Insomma cammino cercando sempre l’estate nel cuore anche se talvolta piove e quando capita, anche queste mi trovo a raccoglierle……….da solo.
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Oggi, si mangiava queste belle cose……Ecco la mail.
Buon giorno, in elenco il menù di oggi
Risotto ai carciofi
Coniglio al forno
Tortino di verza alla valdostana
Broccolo romano
Coste
Verdure miste al forno
Saluti Elena
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Ciao Romano, complimenti per l’articolo e per avermi fatto conoscere la pasticceria Sida oltre che per aver dato spunto alla Stampa di far conoscere ai propri lettori la pasticceria Sida e i suoi bravi gestori. Ottima anche a mio avviso l’idea del menu tramite email – un modo originale e innovativo, sia per fidelizzare i clienti, sia per avere in tempo reale (visto che oramai si può fare sul proprio telefonino il redirect della mail) il menu offerto. Ad maiora!! Un caro saluto daniele.
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Buongiorno, cosa si mangia oggi?
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Buon giorno sono Elena della pasticceria… oggi proponiamo: lasagne co pasta fatta in casa, riso venere, carciofi ripieni, pollo al curry, flan di verdure, peperoni al vapore, patate al forno. Per chi vuole venire a trovarci mi mandi la mail con ora e preferenza di cibo… e-mail: elena.mangiardi81@gmail.com
Vi aspettiamo!!!!
Elena
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Buon giorno…. anche oggi vi elenco il nostro menù
risotto alla milanese con brodo di carne
involtini con toma e crudo
cavolfiore in salsa monray
stinco al forno
purea
coste
saluti Elena
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Buon giorno a tutti… per finire la settimana oggi elenco il menù. .. rigorosamente di pesce oggi!!!
penne salmone e gamberetti
rana pescatrice in umido
nasello alla livornese
polpettine di riso
verza
insalata di patate
buon appetito!!!!!
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Mi fa piacere e molto ricevere ogni giorno la mail con il menu e leggerla e fantasticarci su, in un anno dedicato al cibo.
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Ho ricevuto la mail e avendo un pochino di tempo ho deciso di mangiare, oggi,qui, alla Sida. Mail, scelta e decidione tra un bel pi’ di bonta’ che fuoriuscivano dsllo schermo dello.smartphone. Come semore gentilezza e cordialita’ all’ordine del giorno. un giro veloce. Un quaderno. Moleskine dove chi passa da wui lascia un suo pensiero. Dulla giornata, sul cibo, su qualdiasi pendieri avvolge chi entra. In tema, ovviamente. Dimebticsvo…risposta veloce e prenoto un posto. Non mi interessa dove, mi interessa un posto dove poter assaporare ottimi piatti in tranquillita’. E allora, riso, tortino e …….era tutto semplicemente buono. Grazie “Sida”.
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Forse da qui riesco a passare con maggior frequenza… odori profumi e sapori irrompono e… ogni tanto mi coccolo. Un posto che vale.
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Felicita’ e’….. vedere questo articolo sulla carta stampata, oggi, sulla rivista colorata. Felicira’ è consegnarla in pasticceria e vedere la felicità dei proprietari e dei clienti leggerlo con attenzione… felicità è quando vedi chi gradisce l’impegno e il sacrificio che c’e’ dietro ogni attività…. ora una nuova” battaglia”mi aspetta, forse difficile ma non impossibile. Provarci. Per un nuovo capolavoro. Senza se e senza ma
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devo essere sincero : a Valdocco, Maria Ausiliatrice, a Tori o gira un sacco. di gente in questo periodo e vedere gente con la rivista tra le mani a leggere l’articolo sulla rivista mi ha fatto enormemente piacere… hai gente vicina che si chiede dove e’ la pasticceria Sida e poi… “ma chi è questo blogger? “
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Non si fa menziona alcuna dell’indirizzo mail a cui chiedere il menù per pranzo… Non essendovi un sito internet di riferimento sarebbe gradito conoscerlo.
Grazie”ben gentili”
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Ciao Gianluca. Certo che la mail e’stata pubblicata e anche l’indirizzo….se ne è scritto….elena.mangiardi81@gmail.com un saluto…..in ogn caso diro’ alla Sida di lasciare un commento.grazie
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Gli orari di questi giorni della pasticceria Sida?Abbiamo ritrovato il numero dell’articolo che hai scritto per i Salesiani!Bellissimo. Un saluto alla Fam. Sida e un abbraccio alle ragazze.
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