Befana a Milano per…l’ Ultima Cena

Milano 6 gennaio 2015, il Duomo. Foto Borrelli RomanoMilano 6 gennaio 2015, Duomo. Foto, Romano BorrelliMa chi l’ ha detto che la Befana vien di notte con le scarpe tutte rotte? Voi non ci crederete ma io l’ ho vista, dalle parti di Porta Susa, anzi, dentro Porta Susa, alle macchinette. Probabilmente avrà terminato le scorte per i più piccini, da racchiudere nella calza, insieme a cioccolatini, caramelle ed ogni altra prelibatezza,  ed essendo chiusi i negozi non si e’ certo fatta mancare una buona idea, quella cioè di fare “rifornimento” in stazione,  certo, non prima di essersi data una aggiustatina, specchiandosi, insieme alla luna, davanti al grattacielo della RaiTorino 5 gennaio 2015, grattacielo Rai, foto, Romano Borrelli, posato proprio ai piedi della stazione  d’acciaio e vetro e  questa,  porta, non solo Susa, ma  d’accesso, e non solo metropolitana per Expo 2015. Milano. Calze e calzette, in quasi tutte le case italiane. Cosa accolgano nel loro interno, non è dato saperlo, ma, avendo fatto ieri un giro per mercati, pare che i mandarini fossero i prodotti più venduti e più richiesti. Un ritorno alle origini, ai racconti dei nonni. Ho deciso di affacciarmi, ma prima nel mondo reale. Per quanti non ancora verticalizzati lo spettacolo e’ davvero bello. E non sto parlando di befana e dolciumi, di calze e di mezze calzette. No, della luna, capace di illuminare una catena montuosaTorino 6 gennaio 2015, dal treno. Foto, Romano Borrelli, un collare, una catena d’argento, posta  ai piedi di una citta’. Una bella e giovane ragazza, con un piccolo neo, quello della cultura, il suo polo d’attrazione e che vezzeggia dando un po’ di confidenza a quanti sanno conquistarla, fino in fondo. Ma solo in  pochi, ne hanno a dire il vero il privilegio, in molti, invece, incapaci di ascoltarla e coglierla. A questi ultimi  non rimarrà ‘ che un piccolissimo souvenir da ammirare di tanto in tanto e ripassarlo così  come si usa  fare per una poesia particolare. Di tanto in tanto la si ricorda. Una bella ragazza, ora bruna, avvolta nelle sue nebbie pensierose ora rossa, talvolta un po’ sbiadita ma  che per nulla intimidita riflette e fa riflettere. Dall’altra parte del finestrino, Superga, tra due grattacieli, porte di accesso verso la Barriera, di Milano. Il resto corre velocemente. La luna si nasconde, solo un attimo, per illuminare quella e quelli. Corre corre corre  sorvola, vola a 300 all’ora e fa volare, foglie e sfoglia, spettina al suo passare, alberi e campi  che sembrano pagine scritte dal lavoro incessante, quotidiano dell’uomo.

 23 minuti  di metropolitana d’Italia e sei a Fiera, Rho, dopo aver ammirato un’alta bellezza dell’Antonelli, fuori dal finestrino, sulla destra. Novara.  Un attimo e sei a Milano Garibaldi prima, CentraleMilano 6 gennaio 2015, stazione Centrale. foto, Romano Borrelli poi, in mezzo, un paio di fermate della metropolitana. Milano 6 gennaio 2015, metropolitana  linea verde. Foto, Romano BorrelliDa una all’altra, è la musica che ti conduce la città che ti concede. Un pianobar, direi, per intrattenere viaggiatori.Milano Centrale, 6 gennaio 2015. PIanoforte. Foto, Borrelli Romano

Voi non ci crederete ma voglio correre il rischio di perdere il treno. Penso che davanti ad un pianoforteMilano 6 gennaio 2015, stazione Centrale. Foto, Romano Borrelli (2) e della bella musica non vi sia orologio che tenga. In Centrale, un pianoforte, lasciato lì per chi ne abbia voglia di suonarlo e di deliziare quanti partono, quanti arrivano e quanti transitano da lì, per un biglietto da lasciare in cauzione all’alberone. Milano Centrale. Albero di Natale. 6 gennaio 2015. Foto, Romano BorrelliGià, anche Milano ha il suo alberone. E che alberone. E ovviamente anche io ho lasciato il mio segno. Nel tempo della mia attesa, permanenza, ho la fortuna di ascoltarne un paio, che si danno il cambio. Allietano molti. Alcuni ballano, girano intorno a sé stessi, lasciando bagagli a qualche amico, come sorvegliati speciali.Milano, stazione Centrale. 6 gennaio 2015.  Foto, Romano Borrelli Alcuni sono clochard  e chi suona, in questo momento, lo fa per loro, e allora si capisce che in quelle valige custodite con attenzione, ci si trova un mondo, una casa mobile, tutto. Passato, presente, futuro. Chi suona regala loro, anzi, a tutti, momenti di spensieratezza. Chi passa, biglietto in mano, si accomoda. Batte le mani, ringrazia (il primo artista è Dario Saoner).  E’ una bella idea, una bella iniziativa. Tra alcune cose che mi hanno mosso a passare da una Porta all’altra e oltrepassare la porta, questa è una di quelle. Già menzionato nel blog avevo davvero voglia di ascoltarla da vicino questa idea, che, probabilmente, si prolungherà per tutta la durata dell’Expo 2015. Ovviamente un pensiero è andato a Pino Daniele, il grande musicista spentosi a soli 59 anni. Di tanto in tanto, i musicisti si danno il cambio. E’ piacevole, anche per chi, come me, non ne sa molto, di musica.

Ora, dopo aver ammirato l’albero, scritto la “brava”e “bella” letterina, ascoltato la buona musica, scambiato qualche parola con i profughi e i volontari, della stazione Centrale,  non resta che mettermi in marcia “aspettando” le code museali, non prima di aver dato un colpo d’occhio, veloce alla galleria ed il suo albero. 20150106_102319Milano 6 genn 2015, foto Romano BorrelliMilano 6 genn 2015; foto Romano BorrelliL’interno del duomo ed altro ancora.Milano, 6 gennaio 2015, stazione centrale. Pianoforte. Foto, Romano BorrelliMILANO 6.1.2015 foto Romano Borrelli20150106_083120Torino 6-01-2015 foto Borrelli RomanoTorino 6 gen 2015, foto Borrelli Romano20150106_083243Milano, 6.01.2015, foto Borrelli RomanoMilano 6 gennaio 2015, foto Romano Borrelli.Milano, 6.1.2015, foto Borrelli RomanoMilano 6.1.2015. Foto Romano Borrelli

Per terminare, prima di tornare a casa, un salto a Sant’Ambrogio.Milano 6 gennaio 2015, Sant'Ambrogio, foto Romano BorrelliMilano 6 gennaio 2015, Sant'Ambrogio. foto, romano BorrelliMilano 6 gennaio 2015, Sant'Ambrogio, foto, Romano BorrelliMilano 6.1.2015, foto Borrelli Romano.Prima della partenza un pochino di coda, meglio, attesa…Milano e’ bella anche con uno sguardo dal finetrino di un tram. Una realta’  in movimento anche quando e’ il tram a muoverci. Mi, 6.1.2015 foto Romano BorrelliHo pensato spesso ai libri della Perosino, ai suoi viaggi, tra le due citta’ e all’interno di esse.Milano 5.1.2015, foto romano borrelliQuando il rientro si avvicina riconosco i gradini, tra la metro e la stazione. Quei gradini fatti tutti insieme, a tre alla volta, pur di non perdere l’ultimo treno utile per Torino, quello delle 0.25. Erano “certe notti” che puntualmente quel treno lo perdevi e spesso volevi andasse cosi, pur di godere fino alla fine uno spettacolo grandiso e una grande “alba chiara”. Sul cielo di Milano.

10 pensieri riguardo “Befana a Milano per…l’ Ultima Cena”

  1. Ciao romano….complimenti per il tuo blog,mi piace il tuo modo di raccontare i vari aspetti di una città, gli avvenimenti,le persone e storie di persone…persone speciali,chi per un modo chi per un altro…….mi piace li tuo passaggio a Milano…è bella Milano che x quanto mi riguarda ha lasciato nel mio cuore periodi piacevoli, molto piacevoli,ma questo è un mio sentimentalismo! ….mi piace la tua descrizione carica di curiosità di voglia di trasmettere e fzr conoscere,a noi tuoi lettori, la città in questo periodo…..stazione centrale con il grande albero e il pianoforte a disposizione dei viaggiatori e turisti,la magia chesi crea in queste situazioni…..includi un pensiero al caro pino Daniele…….menzioni l’expo,intravedo in alcune foto una bellissima mostra d’arte. ….e la storia,a parer mio, più delicata,sensibile che denota una forma di empatia è la vicenda di Costantino,uno dei tanti che vivono come possono,come la società, le istituzioni,la difficoltà del vivere carica di problemi sempre più insormontabili,permettono loro…….storie che lasciano con l’amaro in bocca,con un senso di impotenza,di fallimento…….ma penso………daltronde, anche solo un po’ di calore umano,come tu hai fatto interessandoti, con qualche parola possa far sentire queste persone meno anonimi e con un piacevole tepore in cuore…….grazie per questi articoli,tra l’altro,scritti molto bene e corredati da foto altrettanto belle. Alice nella nebbia

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  2. Grazie. Ho citato Torino come porta, o varco, uno dei varchi, dell’Expo, di Milano. Con qualche fotografia si puo’ spiegare meglio ai ragazzi che cosa è un Expo, e tutta la bellezza e la ricchezza che presenta Milano, da sempre, molto prima dell’Expo. Mi incuriosiva vedere personalmente questo pianoforte, posizionato in Centrale, lasciato a chi lo sa suonare, non importa come, ma a quanti ne hanno voglia. Ho passato una bella oretta ad ascoltare due musicisti veramente bravi. Poi, scambiare due parole con chi sta in Centrale da tanto e vedere l’albero prima di rimetterlo in cantina. Sant’Ambrogio e il Duomo e poi, l’ultima cena, insieme ad altro. Raccontare il viaggio, durante il viaggio, non è stato semplice. Il treno correva troppo per fermare e racchiudere pensieri. Vedevi una cosa e subito si dava il cambio con una nuova. Milano è Guccini, Milano sono tutti i concerti che ho ascoltato perdendo l’ultimo treno per ascoltare Alba Chiara o vedere i fochi d’artificio di Ligabue, e girare poi nella notte a bighellonare. Milano è pioggia e Milano è caldo, Milano è il cambio, per Bologna, per Ferrara, per il mare, per il mare a primavera e per il mare d’inverno. Milano è quel senso di libertà nel movimento, nella metro con quei rumori che sembrano la pancia quando hai fame e poi scopri che il treno che stava per passare era quello dell’altra linea e non il tuo. Milano è cultura, con la sua offerta culturale…Milano è….

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  3. Bella descrizione e modo di scrivere ….tra arte e societa’ descrivendo una città e le sue mura e magari potrebbe essere una ragazza descritta come una societa’. Piacevole per me è alcuni colei. Bravo.

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  4. Lego solo ora il tuo “servizio” su Milano una città che ho imparato ad amare fuori dai soliti schemi … tu aggiungi un tocco in più!

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  5. A noi e’.piaciuto molto il gioco di parole “senza pagare il biglietto ma biglietto alla mano ” ovvio che qui si parla di quello ferroviario o da apporre sull’albero dietro il pianoforte. Complimenti.

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  6. Ciao romano, come le racconti tu le cose ,non le racconta nessuno ! Leggendo questo articolo mi e sembrato di esserci stato anche io li!! Le immagini sono bellissime ,anche se una critica la devo fare ,non a te ma alla citta di torino !!! Con te rivivo la torino che vorrei …. dove, cresca mio figlio!! ma purtroppo la realta non e’ la torino delle immagini!! Non parlo di tutte le zone , ma la maggior parte ! Oltre a questo, di nuovo complimenti per i tuoi racconti, milano e’ proprio bella;spero di andarci presto anche io!! Mi raccomando non girare troppo che sono gelosa ahahah !! A presto “piccolo” scrittore!! E buon fine settimana!

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  7. Questa mattina tra la mazzetta dei quotidiani c’era anche il.Corriere della sera e a pag 6 cronaca di Milano una bella foto di sant’ambrogio e la storia di Cristina Cattaneo medico legale piùfamoso di italItalia. Sant’ambrogio…

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  8. Ciao Romano. Perdona il mio ritardo, ma per impegni non sono di frequente sul Web. Grazie per il tuo interessamento e congratulation per la tua iniziativa di grande spessore culturale e artistico. a presto! ….Dario Saoner

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    1. Grazie per il complimento. Grazie a te per quel che fai per gli invisibili che in ogni grande citta’, in ogni grande stazione sono davvero tantissimi. Una grande umanita’ che molte volte fingizmo o preferiamo non vedere. Quel pianoforte, in Centrale, e’stata davvdro una bella iniziativa. Talvolta basta poco psr portare un pizzico di felicita’ doveve ne e’poca. Pochissimo. Uno spiraglio in un muro che permette di intravedere un pizzico di speranza e pensare che non sia mai finita. Detto questo, Milano poi e’ bella e ci ritorno sempre con grande piacere per rivedere cise viste e scoprirne di nuove. Vedere quelle andate e ripercorrerle con la memoria….i tabelloni con i treni in partenza poi hanno l’effetto di far tornare bambini ancor piu bambini e viaggiatori ancora piu viaggiatori, con la mente, e ancor piu sfaccendati gli sfaccendati quotidiani….un tabellone dove incrocio storia, e geografia, tempo passato e futuro, il mare in primavera e la primavera racchiusa in un bacio e un bacio che racchiude una biblioteca di libri da leggere e libri che come una medicina curano di tutto un po’. Un tabellone che chiudi gli occhi e socchiudi le labbra, in una giornata come questa, di biglietti e d’ amore. Un saluto

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