Ballando sotto la Mole

Torino 31 dicembre 2014, tabellone di Porta Susa, foto, Romano BorrelliTorino 31 dicembre 2014, Porta Susa. In attesa. Foto, Romano BorrelliTorino via Roma al passo della musica, foto, Romano BorrelliL’anno sta per terminare, quasi, là dove era iniziato. In una stazione. Come ricorderete, una ragazza, simbolo di molte, molti, partiva, per l’Argentina, in cerca di qualcosa. Lavoro, riposo, studio… Chissà quanti di noi vorrebbero andare. Viaggiare, anche in solitarietà. Purchè sia.  Fa freddo, qui a Torino. La temperatura è rigida. Un paio di treni provenienti dal Sud sono in ritardo. Uno, proveniente da Reggio Calabria “scarica” gente stanca ed esausta, con la schiena a forma di sedile. Pronti pero’ ad abbracciare parenti ed amici con la giusta forza da non farsi rovinare le ultime ore dell’anno e una buona bicchierata per l’augurio di un buon principioTorino 31 dicembre 2014, Porta Susa, foto, Romano Borrelli. Aspettando il Treno in ritardo. Un altro treno, da un po’ di tempo, non parte più e non lo menziona neanche quella carta gialla, sotto “vetro” tipo Pozzo orario, né tantomeno  vedere, cosicché il biglietto è rimasto al cancello ormai da un pezzo.   Come la rosa e come quanti si aspettavano il ritorno di Diego sulla scena del film, vero-vero,  andato in scena giusto un anno fa sulle colonne di una ringhiera di via Verdi e su quelle de La Stampa: “Un amore e la rosa”.Torino 31 dicembre 2014, Serming, foto, Romano BorrelliDi qui a poco ci sarà il “digiuno” del Capodanno, “non consumato” da tantissimi, al Serming e poi, la marcia. A seguire, la Messa.  Già, cosa succedeva questo pomeriggio, al Serming, quel grande contenitore di attività sempre in moto e ancor più nella giornata di oggi? Attività. Numerose. Ragazze e ragazzi sempre al lavoro. Intenti a preparare cartelli,Torino 31 dicembre 2014, Serming, preparazione cartelli, foto, Romano BorrelliTorino 31 dicembre 2014, Serming. Preparazione cartelli. Foto, Romano BorrelliTorino 31 dicembre 2014, preparazione cartelli. Foto, Borrelli Romano per questa sera, per la marcia, fino al Duomo, dove ci sarà la Santa Messa,  mentre, nello stesso tempo,  nelle case private, ristoranti o altro, le “camminate” saranno altre, dettate dalla musica delle posate, dal palato, delle mascelle. Sempre in movimento. Bandiere e candele accompagneranno la marcia lungo le strade di Borgo Dora, attraversando Porta Palazzo, le Porte Palatine,Torino 31 dicembre 2014, Porte Palatine, foto, Borrelli Romano (bellissime, restituite, dopo i lunghi lavori, ai torinesi) via XX Settembre fino al Duomo. Torino 31 dicembre 2014, Serming, bandiere, foto, Romano BorrelliTorino 31 dicembre 2014, Serming, candele, foto, Romano BorrelliAll’interno del Serming, in ogni ambiente, gruppi al lavoro. Al servizio. Del prossimo. Osservo, dialogo, saluto. Esco. La mongolfiera sul piazzale, ferma, in attesa. Il freddo è pungente. L’area dei mercatini ormai è sgombra. Di tanto in tanto qualche petardo lanciato dai balconi accompagna il cammino di molti e lungo la strada che da qui, dal Serming, dalla scuola Holden, ci  conduce al mercato, di Porta PalazzoTorino 31 dicembre 2014, Porta Palazzo, foto, Romano Borrelli (2), il più grande mercato d’Europa all’aperto. Torino 31 dicembre 2014, Porta Palazzo, foto, Romano BorrelliVivace e trasversale. Colorato. Una babele di lingue. Un’infilata di gazebo, di tende, e sorrisi che si allargano, quelli dei più piccoli. Bimbi intenti a giocare, con niente. Mi offrono una fetta di panettone. Ringrazio. E’ bello vederli giocare e divertirsi.Torino 31 dicembre 2014, Porta Palazzo, auguri bambini. Foto, Romano Borrelli Mi fanno pensare al bambino di amici, Gioele, che ama giocare, come tutti i bambini, con mamma e papà. Un mondo nel mondo. Scarpe, abbigliamento, di ogni tipo, per ogni genere. E ancora frutta e verdura. Al coperto, carne, formaggi, pronti per essere venduti: dalle vetrine degli stand alle vetrine della tavola di casa e dei ristoranti. Il mercato è vivo. La gente, nonostante si stia facendo sera è dinamica. Veloce. Arriva, compra, sparisce. Fiato e fumo da ciascuno. Mi avvio verso il centro. Dove lentamente, anche se in anticipo, la gente pensa già a ballare. Sotto la Mole. Di qui a poco, Paolo Belli intratterrà la piazza fino al brindisi di fine-inizio anno. “Meno, meno, meno…”sarà il mantra, in questa come in tutte le piazze d’Italia. “Nessuno dei torinesi lo lascerà più solo”, questa sera. Torino 31 dicembre 2014, Piazza San Carlo. Ballando sotto...la Mole. Foto, Romano Borrelli Qualcuno ricorda la sua bella canzone di anni addietro? In molti, tra via Roma e la piazza e la galleria e in ogni luogo possibile di questo coloratissimo centro Torino 31 dicembre 2014, centro di Torino, foto, Romano Borrelli provano il “lindy hop”, sulla scia degli anni ’30.  Altri si muovono e ascoltano al tempo della musica, da violino. Da via RomaTorino 31 dicembre 2014, via Roma. Foto, Romano BorrelliQualcuno asserisce che da qui, piazza San Carlo,Torino 31 dicembre 2014, Piazza San Carlo, foto, Romano Borrelli è un film d’amore. E non si paga neanche il biglietto. Si accomoda e si gode lo spettacolo.Torino 31 dicembre 2014, via Roma e il film Piazza San Carlo, foto, Borrelli RomanoE allora apprestiamoci ad iniziare nel migliore dei modi questo 2015.  Un anno faticoso ma ricco di soddisfazioni, un anno dove il si deve si è imposto sul “fa piacere”, un anno  lungo un’attesa, ma anche il coronamento di un’impresa, anche con poca intesa e qualche rottura. Un anno ricco di luci, che resteranno accese, ancora e ancora.Un anno di  un amico e della sua famiglia che mi conferiscono  il loro augurio “con la convinzione che il vento prima o poi cambierà direzione e le nostre vele si gonfieranno”. Un amico, Massimo ( il libraio), mi ricorda quanto segue: “Com’è povero un cielo senza sole, un uomo senza sogni… Il pane non basta: ci vuole un sogno per farlo più buono. Ti dà più forza del vino sincero un sogno che ha fretta che da te solo aspetta di diventare vero”. (Gianni Rodari). I sogni…i sogni aiutano a costruire un mondo diverso…è il sogno che spinge a viaggiare, ad andare oltre, aspettare, costruire. Sognare.

Intanto, “meno”, “meno”, “meno” e’ gia’ cominciato, non solo in piazza, e fra poco il saluto all’ anno che verra’. Fra  qualche ora sapremo anche a chi appartiene il primo vagito, se sara’ maschio o femmina,  e se, se, se…

Intanto, il Presidente della Repubblica, nell’augurarci un buon 2015 annuncia anche le possibili dimissioni. Anzi…normate dalla Costituzione.

Ps. Per chi ha voglia di renderlo ancora più dolce, questo fine d’anno ( e inizio), in piazza, bhè, da queste parti ci saranno i gofri di Massimo.

10 pensieri riguardo “Ballando sotto la Mole”

  1. Buon 2015 e buongiorno. Le fotografie sono belle così come il racconto che e’ un susseguirsi di un essere coinvolto e a tratti “non esserci” ore restituire ai lettori sensazioni ed emozioni. Interessante il resoconto trovato in uno soltanto dei quotidiani cittadini. Suggestivo il narrare di candele e cartelli un mondo dietro le immagini. Da premio la foto sui.bambini di Porta Palazzo. Un modo efficace per raccontare senza dirlo la marcia dei bambini. Ripeto che trovo davvero impressionante questo guardare nello scrivere e raccontare. Nella giornata di festa da giornali ho avuto modo di leggere molti articoli. Forse tanto parte da qui. Chissa’, buon 2015.bella l’immagine della coppia che guarda il film.su piazza San Carlo.Buon anno Romano

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  2. Passare e restare per Porta Palazzo e incontrare l’umanita’ al lavoro, il mercato, la domanda, l’offerta, gli ambulanti che vendono, i bambini che giocano e che soprattutto sanno giocare in un contesto di addetti dediti al lavoro. Quando frequentavo i corsi di economia il professore, Siro Lombardini, per spiegare la domanda e l’offerta ricorreva ai suoi ricordi di infanzia, a quando con genitori e nonni si recavano al mercato. L’incontro tra domanda e offerta era mediato dall’incontro, prima, tra persone. Mi piacevano quelle lezioni, mi dispiaceva quando terminavano. Aveva un modo molto umano di spiegare. Ecco, i bambinia Porta Palazzo mi han ricordato un periodo. Giocare tra cartoni, tra spazi ristretti, angusti, ora qui ora la, sommersi da scarpe, lontani dalle frenesie e dal divertimento a tuuti i costi. Un’ jmmagine che rilassa il cuore, distende i muscoli, apre cuore e mente. Le loro parole, i loro suoni, avevano l’effetto di inumidire le orecchie, ma, nonostante le grida, gia’ perche’ Siro Lombardini, cosi spiegava il mercato, con le grida, quel mondo e’ ovattato, il fuori non interferiva. Tutto scorre ma questa istantanea e’ davvero una carezza.

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  3. Gli articoli sono interessanti così come le fotografie. Se possibile avere qualche notizia ulteriore riguardante il nostro quartiere Aurora Rossini Valdocco sarebbe auspicabile. A tale proposito ricordo che vi è una ampia biblioteca, che si chiama Calvino.
    Alberto Filippi,
    titolare giornalaio via Maria Ausiliatrice

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    1. Ciao Alberto, dopo Antonio Corapi, Torre Giuseppe, Cristina Corgiat, Pensiero Acutis, e altri ancora, presto, prestissimo, sara’ la volta di altra storia sulla medesima…direttrice.
      Ciao Alberto, a presto.
      ps. Mi piacerebbe avere piu tempo, ma il tempo stringe e le cose da farsi sono tante.

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  4. Ciao Alberto, eccoti accontentato. Un altro pezzo di storia del no stro quartiere e tra l’ altro in corso di intervista mi e’ stato detto che i giornali, Natale, li compra da te. Ciao Alberto.

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  5. Giustamente qualcuno mi ha domandato del primo o prima nata: si chiama Anita ed e’ nata esattamente all’ una e quaranta.
    Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha tenuto il suo nono discorso alla nazione, a reti unificate, per la seconda volta (la prima accadde nel 2012 ma poi le elezioni, lo stallo politico, l’ impossibilta’di trovare un accordo su di un nome, i franchi tiratori, e tre nomi ” silurati” ricciesero una “cancellazione”di quella parte relativa al fine mandato) nel suo messaggio si fa riferimento alle dimissioni. Previste dalla Costituzione. Le riforme, ha detto il Presidente, sono “incardinate” e questa era la condizione del suo restare. Bello il suo riferimento alla dottoressa ( e si che le dottoresse hanno sempre marce in piu’)Serena Petriucciolo.
    Per restare incitta’, Enzo e Teresa, finalmente non dormono piu in macchima, ma e’ stata trova loro una casetta mentre sulla legge relativa agli sfratti, bisognerebbe capirne qualcosina in piu.
    Torino, ballando al ritmo di lindy hop ( e qualche “botto” di troppo) ha atteso il primo “vagito”del 2015 che non si e’ fatto attendere un secondo di piu’. Per le strade, bottigliette “tascabili” e panettoni mignon rendevano la nostra citta’ simile a Parigi, dove in continuazione, poco prima della mezzanotte, dalle bocche della metro fuoriescono fino all’ ultimo cittadini desiderosi di festeggiare in piazza. E posso assicurare che e’ davvero una stupenda esperienza. Il vento che ti coglie appena uscito dalla metro, identico a quello di quando entri, a dire il vero…Vero vero, nonostante il passare dei capodanni resta un ricordo indelebile, forse conteso con quelli di Roma. Sentire Ligabue da sopra piazza del Popolo uno spettacolo indimenticabile. Vero vero…Vero pero’ che anche quelli con 39 di febbre hanno il loro discreto……

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  6. Buon 2015, lo so non ci conosciamo, sono arrivata qui da un altrove. Mi manca molto torino, ho solo bei ricordi di tanti anni fa. eppure buttai una monetina nel pozzo del borgo antico del valentino, ma mi sa che la tradizione non funziona più visto che sono finita in veneto 🙂

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  7. Grazie. Auguri anche a te. Sai, la storia della monetina ha fatto riaffiorare il ricordo dell’ultima volta che ci sono stato, al valentino. Due anni fa, era di questo periodo. Perdemmo anche i guanti, nuovi di zecca, erano di Babbo Natale. Una corsa in tram, il castello, la fontana. Ricordo che ero in compagnia. E se la monetina l’ho passata io, chissà, mi domandavo, tornerà ugualmente? Poi, dopo averla tirata, nei due modi, davanti e dietro, un’altra corsa in tram, verso la spina 3, là dove un tempo c’erano le fabbriche, le industrie, dove in primavera e d’estate si corre. Penso spesso a quel lancio, penso spesso a quella domenica mattina, fredda, proprio come ora…ora che ci penso, si, ci furono ritorni, non molto a dire il vero. Poi…forse il lancio, la monetina, probabilmente si è fermata a metà….chissà….se ci si pensa ancora a quella monetina allungata. E allora, il rito, vale ancora?
    ps. non sarebbe male fare un articolo su desideri e sogni all’ombra della fontana del Valentino.
    buon anno 2015.

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  8. Vedere le foto di via Roma Chiusa e lasciata ai pattinatori crea sempre intense emozioni. Belle. A proposito di via Roma:dal 19aprile il tratto tra le due piazze Castello e San Carlo restera’ chiusa al traffico.

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