La storia di Massimo e’stata toccante per molti. In tanti hanno scritto e in molti hanno incoraggiato la scelta di Massimo. Decido, per oggi di restare dalle parti di “Massaua” che per chi e’ torinese sa che e’ una piazza e allo stesso tempo, una fermata della metro. Da queste parti, un tempo, nel cinema Massaua, venivano effettuate le “chiamate” dell’ufficio di collocamento. Il martedi era il giorno delle centinaia di persone che si recavano di mattina presto, libretti alla mano, per un posto, a termine, pubblico. Qualche mese, ma mai piu di 4, perche’ senno’ ripartivi da zero e addio al tuo punteggio. Era l’incontro con la “disperazione” ma qualcuno, un contratto, a casa, riusciva a portarlo, ora come addetto alle poste, ora bagnino, ora bidello. Questa mattina e’ stata la volta di Massimo e di un suo riscatto. Spero di cuore che questo articolo lo leggano in tantissimi, per conoscere la forza e la storia di un riscatto. Oggi pomerigio, un altro incontro.
Con la speranza. L’evento in corso e’ “storico”, ma forse, a dire il vero, ho forzato la penna, meglio, la tastiera. L’incontro e’ in Via Madonna de la Salette, presso la palazzina situata al numero 12 della stessa via dove si trova l’ex pensionato dei missionari de La Salette ora un tetto per rifugiati. L’incontro storico e’ tra il Vescovo Nosiglia, centri sociali quali Askatasuna e Gabrio. In nome dei profughi. Oggi pomeriggio in fase di incontro si sigillato il progetto che trasforma “l’inopportunita’ in opportunita”,
slogan coniato dalla Pastorale dei Migranti e dalla Caritas
che insieme coordinano il progetto.
Una palazzina di quattro piani, circa 70 persone alloggiate, un giardino, meglio, un orto
dove si coltivano ortaggi e si provano a vendere, come frutto del proprio impegno e lavoro. Perche’ la promozione dell’individuo, come viene piu’ volte ribadito, e’centrale, in questo percorso di ” reintegro” e di scrittura e riscrittura personale che non prevede tempo. Si “esce”quando si completa il percorso e si lascia spazio ad altri. Una struttura in comodato, con tanto di regole e norme appese in bacheca.
Una struttura che vedra’ i primi lavori di ristrutturazione in marzo. Una precisazione. Lo stabile, era vuoto ed e’ cosi diventata dimora di una settantina di disperati che saranno di passaggio e che nel frattempo si occuperanno di recupero della palazzina. Insomma, dal recupero al recupero. Dall’altra parte del cortile l’istituto dei religiosi che una mattina hanno conosciuto questo “incontro” e accanto la parrocchia di Maria Riconciliatrice.
La Chiesa, a parere del Vescovo, come anche oggi ribadiva la Repubblica, riportando una affermazione di Nosiglia, “non deve lasciare immobili vuoti”.
Una guida mi ha condotto a visionare la palazzina, in alcune sue strutture. Tra gli interventi, quelli di Nosiglia e Durando e rappresentanti centri sociali.
Belle foto e interessante articolo. Completa altro organo di informazione. Un breve frammento sul tg regionale ha mostrato interesse e partecipazione sua e di altri.Compliienti per la partecipazione interessata e gratuita su un argomento difficile da rappresentare in tutte le sfaccettature.
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La ringrazio. In effetti è solo la passione che muove. Il lavoro è altro, quel che si deve. Quel che si vorrebbe è altro, questo e altre cose, con la speranza che nuove possano nascere. Si, l’argomento è difficile, meglio, non facile. Ma non manca la volontà di fare. Si, partecipazione gratuita, di impegno, e fortunatamente si puo’ scrivere qualche riga in più. E forse il tutto riesce più bello proprio perché mosso da passione e gratuità che spinge a fare ancora meglio.
Grazie, auguri di buon anno.
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