La storia, in un momento. La vedo. Una macchina, un cellulare, una macchinetta digitale, un film il digitale, che e’ un “atto” rivoluzionario, la stampa. Tutto in un momento. La piazza è dentro o fuori? Fuori-dentro. Tutto concentrato. Uno scatto. Un fermo immagine. Sala d’attesa,Www, telefono, poesia, stampa, un’automobile e “Festa Mobile” una macchina e una macchina da presa e la presa per la corrente, chi se la prende per niente e chi invece non se la prende e fa spallucce, chi la prende e chi non la prende per niente e chi si prende per sempre, insomma, la storia in una pillola. Luci d’Artista e riflettori sotto la Mole. Torino è in una vetrina. Trascino il trolley, una vita li dentro. In piazza, in tanti. Pochi minuti alla mezzanotte. Seduto, in attesa, sfoglio altra storia, la leggo. La storia, di Elsa Morante. Qualche pagina ancora, fino a mezzanotte, almeno 28-29…anche di più…se mi “infinito”, volendolo.
E poi, tanta fantasia, che avra’ il grande merito di prenderla per mano, la storia, di ciascun*. Il nastro, i fotogrammi, “poesia” da “svolgere”.
Facce da puntini di sospensione….ognuno con la sua. Di storia e di faccia.
Buonanotte Torino.