Comincero’ col scrivere dicendo che a Torino, oggi, sembrava cominciata l’estate. Anche tempo fa , lo era. Per scrivere una storia. Via garibaldi. Maniche corte, calzoncini corti e gelati di ogni dimensione. Introducendosi in un discorso da bar, si poteva benissimo affermare di aver espletato le ultime faccende, accuratamente chiuso il rubinetto dell’acqua, il gas e spento la luce, aver bagnato ancora una volta le piante, lasciato le chiavi alla vicina, aver fatto il cambio dell’olio e il pieno di benzina, caricato la macchina ed esser pronti per partire in ferie. Direzione, Matera e poi, ovviamente, Salento. Solo il calendario dice che siamo ad ottobre, che la scuola è cominciata da un pezzo, le interrogazioni pure, e i compiti, in Italia, svolti. Versando lacrime amare…O verseremo, amare lacrime. Autunno-estate-autunno. In qualche posto, ma davvero, una mano anonima ha scritto di fare attenzione alle zanzare.
Sembrava davvero fatta. A pensarci, noi, di essere in luglio o ad agosto. E le chiavi, pure quelle, sono state consegnate. Anche il “caldarrostaio” Carmelo ha chiuso i battenti e riposto la carbonella in valigia. Oggi poche castagne. Ne approfitto per dare un’occhiata a quei fogli di giornale che avrebbero dovuto diventare un cono, un contenitore per castagne. Notizie vecchie ma sempre nuove per chi non le ha mai lette. La Stampa… Strane abitudini: capita anche al mercato dei contadini di Porta Palazzo. Lettura di fogli sparsi. “2012, 2013…” Briciole di notizie sparse. Mai lette o dimenticate troppo in fretta. Come accade talvolta a certe storie. Il caldarrostaio, intanto, gira e rigira quelle poche castagne che nel giro di poco carbonizzeranno. Suda, come ad agosto. Senza girare. Senza carbonella. Magari andrà meglio domani, alla fiera. I palloncini saranno stretti nelle mani di qualche bimbo, qualcuno sicuramente volerà in cielo rendendolo ancora piu’ azzurro. Un cuore di cielo. Caldo, si diceva. Anche un topolino ne approfitta per prendersi una boccata d’aria, uscendo da qualche tombino. Per la felicità di qualche gatto.
Non era tempo di castagne, oggi, a Torino, scrivevo. Centro e vie laterali “letteralmente” invase da….torinesi e turisti. Foto di gruppo e messaggi. Da parte mia, il ritrovamento di tasti e testi. Ricoperti di polvere ma ancora bene funzionanti. Una via tradizionale. Di comunicazione. In via Garibaldi code in molti negozi. E se per la castagna non è tempo, lo è invece per…
Qualche passo e mi dirigo verso piazza Castello
…Torino da qui è davvero bella. La Mole sullo sfondo, con il Museo del cinema, piazza Vittorio da una parte e piazza Castello dall’altra, la collina, il fiume, mani che si intrecciano, passato e presente, finzione e realtà che si mischiano.
“Allora, hai preso tutto, domanda lei?”
Lui, prendendole la mano, stringendola forte, con l’intento di rassicurarla le risponde: “Si, ora ho tutto”.
Lasciarono solo un augurio e andarono…