La fiaccolata per il 25 aprile

 

Torino, piazza Arbarello. Corteo e fiaccolata accompagnata dalla banda del corpo di Polizia municipale, direzione Piazza Castello, dove interverranno i rappresentanti delle associazioni della Resistenza Piemontese.

Alcune lapidi poste nella nostra città. Ricordare. Per tenere vivo il ricordo dei martiri che si sono battuti contro il fascismo.

Fra i molti presenti alla fiaccolata, molte studentesse e studenti. Tra questi alcuni prossimi alla maturità. Provo a chiedere scuola e provenienza ad alcuni. Un ragazzo in particolare sembra preparato sul programma di quinta e  in particolar modo sulla Resistenza.  Chiedo cosa lo ha portato ad essere qui, questa sera e quali letture sul tema.

In questo sessantanovesimo anniversario della Liberazione. Nei racconti dei più anziani, i racconti degli atti di eroismo. In quelli dei più giovani…

“Sono un ragazzo 19enne (appena compiuti), vivo a Torino da quasi dieci anni e ho iniziato la scuola dalla prima media dove mi hanno fatto ripetere l’anno perché mi sono iscritto tardi visto che ero appena arrivato dal Marocco. Non è la prima volta che mi trovo qui, alla fiaccolata. Mi sono integrato abbastanza facilmente  e anche l’apprendimento della lingua italiana non è stato difficile  poiché la scuola mi mise a disposizione un insegnante bilingue che poteva parlare con me in dialetto marocchino qualora io non riuscissi a comprendere. Dopodiché ho iniziato le superiori facendo un percorso di formazione professionale che continuai un volta presa la qualifica presso un istituto statale per ritrovarmi adesso a distanza di un mese a prepararmi all’esame  di stato. Attualmente frequento la classe quinta. Ho approfondito il tema sulla Resistenza e su quanti si sono battuti contro il fascismo. Letture particolari, Se questo è un uomo, La Tregua, di Primo Levi e la storia di una staffetta partigiana, L’Agnese va a morire.  La mattina, nel tragitto da casa a scuola, mi ritrovo spesso ad osservare alcune lapidi-testimonianze di chi ci ha garantito, oggi, la libertà, di poter parlare, esprimere la propria opinione, comunicare, dissentire,  pagata a caro prezzo. Esempi valorosi di chi ha saputo fin dal primo momento da che parte stare. Quella giusta. Sono qui, questa sera,  insieme a molte compagne e compagni di scuola per tenere vivo il ricordo di tanti giovani,  come me,  che alla età che ho io si sono battuti valorosamente per stare dalla parte giusta, lasciando in dono a tutti noi un valore fondamentale: la democrazia. Nel mio piccolo, coltivo la passione per tutto quello che è politica a partire dalla comunità in cui vivo e sono inserito. E questo sicuramente non potrei farlo se tutti quei martiri…”

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