Pasqua 2014. Continua.

 

Pasqua a Torino. Un caffè nella centralissima Piazza Vittorio Veneto, osservata e scrutata da una finestra particolare, i portici della nostra città. Oppure stazionare in coda, per tutto il tempo necessario, in altra piazza, Castello, per poter accedere ad un museo. In questo frangente, la coda per visitare la mostra dei Preraffaelliti, “l’utopia della bellezza”, a Palazzo Chiablese Settanta capolavori in un percorso suddiviso in sette temi quali la Storia, la Religione, il Paesaggio, la Vita Moderna, la Poesia, la Bellezza, il Simbolismo. Insomma, Torino come capitale dell’arte.

O  ancora, contemplare, in attesa che arrivi il battello in arrivo dalla parte opposto e il lento fluire del grande  fiume Po. 

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Torino. Domenica 20 aprile 2014. Il Po, l’angolo di Piazza Vittorio e la Mole Antonelliana sullo sfondo.

La vista è da cartolina. La Mole Antonelliana che si staglia nel cielo, visibile sullo sfondo, e la piazza che si apre nel cuore di Torino.

 

In realtà, le alternative  che la nostra città offriva e offre in questa giornata erano davvero numerose.  Oltre alle consuete “mete”, in molti hanno trascorso la festività, o parte di essa, optando per una scelta diversa. Il Serming, per esempio, o una visita, seguendo l’esempio dell’Arcivescovo di Torino, Nosiglia, in visita a qualche anziano o persona sola, sofferente, o ancora presso qualche casa di riposo, di cura o in un centro per anziani. E non si puo’ che immaginare, la felicità di chi, avvezzo alla sofferenza, solitudine, almeno per un giorno, è riuscito a contemplare ed intercettare un viso nuovo e raccogliere e riflettere su qualche parola in più, depositata e scambiata non da e con  qualche personaggio immaginario frutto della propria mente, ma da un parente o conoscente, in carne ed ossa, passato da li, non per caso, ma sollecitato, da qualche bel sermone. E dalla coscienza.  Non più mazzi di carte, o visi riflessi allo specchio, a consultare rughe e  nominarle con nomi di qualche realtà passata. Niente di tutto cio’. Un incontro, una visita, inaspettata per i pazienti, i più deboli, l’ascolto, il parlare. Così, per far passare il tempo, ma in maniera diversa da come accade in qualsiasi altro giorno. Non più caramelle alla menta da scartare, in solitudine o lunghe e infinite passeggiate in qualche cortile di una ex casa per suore ora di riposo. Qualcosa in più, almeno per un giorno. Restituire qualcosa e qualcuno  alla normalità. E la normalità , dovrebbe essere sempre. Uno degli ospiti, entusiasta di vedere volti nuovi, prova a dare prova a dare sfogo alla propria memora nel raccontare l’omelia della Messa. “Il masso del sepolcro spostato, nel giorno della Resurrezione, come sinonimo di barriera da abbattere.” Continua a dipanare il suo ricordo restituendo ai presenti quanto accolto in mattinata, prima delle Specie sacre.  “La lotta fra morte e vita”. E a modo suo, prova a dare una spiegazione, interpretandolo, quel masso spostato, come un ponte, un raltà che tendono ad avvicinare. L’incontro. Gli incontri. Parla, felice di aver trovato qualcuno con cui parlare. E in molti ad ascoltarlo. Con una lucidità incredibile. Gli occhi brillano. La gioia è di casa. Bastava poco. Davvero. E così è  per tanti altri. Per un giorno, in fuga dalla vecchiaia, dalla tristezza, dai pensieri.

Sarebbe bello poterlo fare più spesso.

 

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Torino 20 aprile 2014. Piazza Vittorio vista da sotto i portici.

 

 

 

 

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Torino. Piazza Castello. Domenica 20 aprile 2014. In coda per la mostra sui Preraffaelliti. Mostra a Palazzo Chiablese.

Pasqua 2014

Fiume Po. Torino, Pasqua 2014.
Fiume Po. Torino, Pasqua 2014.

Ben tornato al sereno sulla nostra città. A scrutare il cielo, non si direbbe bel tempo, ma, quantomeno, sereno. Da qua sopra, dal Monte dei Cappuccini, a Torino,   scostando una ideale tendina di una ipotetica stanza, la città sembrerebbe un grande teatro e i suoi abitanti, attori,  artisti, le comparse, artefici principali del movimento cittadino.  Ognuno di noi, una piccola civiltà, distinta da altre, con i propri concetti  e definizioni. Le due stazioni, Porta Nuova e Porta Susa,  affollate di gente, viaggiatori, turisti e torinesi,  di chi parte e chi arriva. In una, un punto informativo a forma di uovo, che fa tanto Parigi, distribuisce cartine geografiche della città. L’altoparlante “snocciola” nomi di città vicine e lontane. Uova di Pasqua, come cani al guinzaglio e colombe sul palmo della mano.  “Piovono code”, davanti ai musei, era il tema dominante della giornata di ieri. Insieme al freddo. Oggi, gli ombrelli, sono stati momentaneamente depositati. Qualcuno comincia già a parlare di pranzo e di uscite fuori porta.

Nella giornata Santa di oggi, recuperare Calvino sarebbe l’ideale. “Ciascuno di noi è un attore su una scena e Dio è il pubblico”. Noi come attori e portatori di qualcosa di bello. Sembra una finestra sul mondo, questo piccolo “balcone”, questa piccola stanza di un ipotetico appartamento, a dir la verità, una grande terrazza, condivisa. Ad aprirla, scostare la tendina, una grande bellezza si offre a noi. Torino, estesa, Nord, Sud, Ovest, Est. In lontananza, “i pennacchi” dello stadio. Dall’altra parte, l’arco, a rimandare quello della vita. Qui, come in ogni altro posto. Roma ad esempio. Chissà perché, in lontananza, piazza Vittorio assume le sembianze del Vaticano, via della Conciliazione, gente accalcata, occhi verso l’alto. Altra finestra, questa volta reale nella visione.  Qualche analogia, forse, tra le due città, che fa tanto libro,  o semplicemente, una riflessione sulla giornata di oggi. Grandi bellezze. Musei all’aperto.  Il lento fluire del Po e traffico domenicale. Per restare in tema, città da sfogliare, come libri.  O città da scoprire, come un incontro, come l’amore.  L’amore sacro, perché come la grazia. “Ovunque si volga lo sguardo il mondo puo’ risplendere come la trasfigurazione. E tu non devi metterci nulla tranne un po’ di disponibilità a vedere.” Occorre un po’ di coraggio, nel voler vedere. La città, è bellissima. La giornata, pure. La luce è costante. Siamo noi che giriamo.

Torino, Monte dei Cappuccini. Pasqua 2014
Torino, Monte dei Cappuccini. Pasqua 2014