Zero 24. Drogheria automatica

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Torino, via Bellezia 7. Drogheria automatica.

Sabato santo. Sabato di pioggia sulla nostra città. Piove da alcune ore. A tratti fa anche freddo. Temperatura in “picchiata” di dieci gradi. Voglia di caffè e cappuccino. Vago alla ricerca di un caffè, approfittando di queste ore di libertà, dal lavoro. Scuole ormai chiuse e libri riposti in un cassetto. Passeggiando tra le viuzze del centro di Torino, con grande sorpresa mi imbatto in un paio di distributori automatici. Ma non la solita macchinetta. No. Una drogheria automatica. Quel nome “gratta” il fondo della memoria. Drogheria. Locali di una volta. Il sale, monopolio di Stato. Le buste sorpresa, per i bambini. Palloni, grandi e piccoli.  Biscotti sfusi e buste di latte a lunga conservazione,  e detersivi di ogni tipo. Commessi e commesse piuttosto anziani con grembiule marroncino. Non si trovano piu’ in giro. Quei negozi. Forse in qualche sperduto paesino del Sud. Negozi, bazar, chincaglierie di ogni tipo, buone per far convergere l’attenzione e i desideri dei bambini, prima di dirigerli verso il gelato quotidiano, dopo tanto sole e tanto mare. E qui comincerebbe a partire il nastro della memoria. Nel centro di Torino, (e non solo) ci si puo’ imbattere in una drogheria automatica. Una sorta di “negozio, zero 24″. E mai più’ avrei pensato di trovare la possibilità di scegliere bottiglie di latte. Fresco e lunga conservazione. Insieme ad altri prodotti e quelli consueti. Chissà che fine avranno fatto quei camion di una volta,  che davvero lo distribuivano il latte, all’interno di contenitori metallizzati che facevano tanto alpeggio. Tempi che cambiano. Tutto a portata di un…click, come il suono della monetina inserita nel distributore automatico. (Per la cronaca, latte fresco e latte a lunga conservazione. Un euro e 70 centesimi, oltre a yogurt e succhi di frutta).

 

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Distributore automatico. Drogheria. Via Bellezia 7, Torino. Prodotti della cascina Fontanacervo, Villastellone (To).

Per la cronaca, chi invece prova a ritornare alla origini è Michele Curto.  Dalla bottiglia del Salento, un nuovo messaggio politico. Un forno particolare, appena aperto. Col pane, un nuovo tentativo di comunicazione politica. Oltre che di impegno. A me, personalmente, il, pane e’sempre piaciuto, come simbolo, come segno, di condivisione, di comunione. Pane, anche Eucaristico. Pane che manca, pane come lavoro, pane come fatica, pane come alimento necessario, di sopravvivenza, lotta per il pane e pane per la lotta. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, Padre. E non vorrei sembrare poco rispettoso della persona come delle persone lo sono altri, ma basta con la speculazione sul pane, e su ogni altro genere di necessita’.E la politica, a sinistra, lo aveva gia’ segnalato che il pane lo si poteva vendere ad un euro al kilogrammo e non a tre, quattro….E l’ iniziativa di Michele, devo dire, piace a molti, a guardare in quanti si interessano a questo suo impegno. Altra nota, la voglia di pane, come partecipazione e democrazia di elementi giovani, all’alba della loro maturita’ osservata dall’ottica di una primavera.

Distributore automatico. Drogheria automatica. Via Bellezia, 7. Torino
Distributore automatico. Drogheria automatica. Via Bellezia 7, Torino

 

 

Pane della vita. A ridosso della Pasqua non si puo’ non pensare al pane. Sono le 5 e 36 di sabato, pomeriggio. Sento qualcuno chiamare il nome “Giovanni”. Non e’ un caso.  Quasi ora di andare e restare. Nel nome del pane.

 

Dal fronte della scuola, invece, nell’uovo di Pasqua, una sorpresa per un centinaio di ata: dopo anni di precariato, il contratto.

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“Il forno”. Da Michele Curto. Via Principessa Clotilde 27. Torino.

7 pensieri riguardo “Zero 24. Drogheria automatica”

  1. voglio innanzitutto esprimere il mio piacere per il contratto “ata”….i precari…..anche se io sono fortunata di non avere questo problema,ma sono felice per quelli che hanno tribolato tanto per ottenere un diritto!….il diritto…dovere lavorare!……ognuno di noi è lo specchio degli altri….e sarebbe bello se ognuno di noi si immedesimasse in tutti coloro,definiti altri, vedendo in loro quello che vorremmo avere noi….il diritto al lavoro,al rispetto, all’amore,alla comprensione e condivione….soprattutto l’accettazione….accettazione del diverso….diverso in tutti i campi….nel pensiero….come popolo,razza,lingua ,politica,religione e status……….vorrei accennare ad un mio ricordo per quanto riguarda la drogheria 24ore…è un’idea stupenda! anche io,pensadoci, mi ritrovo con nostalgia ai tempi,ormai lontani, della drogheria in cui si trovava di tutto,un ambiente vicino a casa, un ambiente familiare, dove esisteva ancora l’onestà,…dove esisteva ancora…”puoi pagare domani”…la fiducia…..le cose che ricordo,da bambina, la cioccolata a forma di formaggino, i formaggini “Susanna tutta panna”con i punti ti davano la mucca Carolina gonfiabile….ricordo,inoltre, i cartocci di latte che avevano la forma a piramide…..questo è un particolare che avevo dimenticato……l’ho ricordato scrivendo il commento!…….grazie al titolare di questo blog…. ciao. Clara

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  2. Grazie Romano e sopratutto grazie di avermi fatto conoscere Mohamed, probabilmente il volto di maggior speranza del nostro panificio. Ieri su radio flash nella prima pillola parlavo di lui, riprendiamoci il futuro! Ci vediamo il panificio!

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  3. Ciao Michele. Come ho scritto nel blog, il pane, come alimento, simbolo di pace e di comunione, mi piace. Mi piace il contenuto, l’acqua, la farina, il lievito, il sale, elementi costitutivi, alimenti necessari. Pane, compagno, condivisione, comunione, Comunione come sacramento….lotta per il pane, gli studi il popolo che chiede il pane e le giornata delle tegole…..mohamed ha mostrato interesse per la politica e per la tua appartenenza politica, dimostrando volonta per lo studio e passione politica. La passione e”di classe” e sono certo che trovera modo per esprimere e canalizzare la sua militanza.

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  4. Gentile Dr. Borrelli,
    buonasera.
    Mi chiamo Sebastian Vadalà, proprietario del Marchio Zero24 e della Drogheria Automatica a cui Lei ha dedicato questo piacevole articolo.

    Il presente per ringraziarLa del tempo dedicato a stilare quanto sopra e per ringraziare quanti hanno espresso favorevole parere al nostro progetto, scegliendo quotidianamente il nostro punto vendita.

    Gradirei, qualora fosse di Suo interesse, incontrarla personalmente.

    Cordiali saluti.

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  5. Sono passato nel pomeriggio vicino la drogheria automatica. Mi sono soffermato ed ho socchiuso un attimo gli occhi. Quanta strada. Quanti tasti mossi. E quanti passi mossi. Il caffè. Certo, il mio preferito è il Quarta caffè, quello forte, quello generoso, quello dal cuore tenero. Che non ti abbandona mai. Pero’ pensavo a quanto nell’ultimo periodo pensavo al caffè. Ieri l’incontro con l’artista, uno dei papà di Carmensita, poi, oggi, la drogheria. Sono entrato e ho cercato un attimo di gratificazione. L’ho trovato buono.

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  6. Un bel biglietto per il signor Vadalà Sebastian e la sua azienza. Tenuto conto che sono in molti che ci vanno………..un saluto e complimenti all’idea.

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