Individuato un punto nevralgico della nostra città, ho potuto constatare come molte cose a riguardo, dei mezzi pubblici sono cambiate. Prima di ogni cosa, il costo del biglietto. Un euro e cinquanta. Un po’ altino, a dire il vero. Altri mutamenti: il materiale dei tram i numeri, i capolinea, navette bus…fervono mutamenti con modelli alternativi. Almeno quattro. C’era una volta la griglia. Forse non piu’. Zona situata nei pressi di due Basiliche, Maria Ausiliatrice e la Consolata e il Duomo, provo a chiedere quale “modello” sia preminente, tra i due, tra “l’antico e il nuovo”. Certo, questi spostamenti, questi trasbordi, qualche “conflittualità” tra i due, la pongono. Soprattutto perché da queste parti i cambi, continui, dovrebbero essere assicurati senza tanta attesa. In vista del mercato Porta Palazzo, borse e carrelli della spesa non si contano, in andata e in ritorno. Un mercato globale. Il trionfo della globalizzazione, bellezza. La metropolitana leggera, quella con otto entrate-uscite, non esiste più. Almeno, non transita più. Quei “trenini” come li chiamavano in tanti quando li videro circolare per la prima volta tra l’86 e l’87 saranno “ricoverati” in qualche deposito periferico. Bottoncino rosso per richiedere la fermata ad ogni uscita e, oplà, in prossimità della fermata, si “aprivano” i gradini. Pronti per la discesa. Chissà per quanto resteranno parcheggiati. Chissà quale sarà il loro destino. Una discontinuità. Da qui, da Corso Regina Margherita, un tempo, passava anche il “tipo” di metropolitana, leggera. Che “typos”. Direzione Stadio Delle Alpi (una volta, c’era, quello stadio, e allo stadio ci si andava anche per i concerti) o direzione “Piazza Hermada”. Già, ma adesso, cosa ci arriverà a Piazza Hermada, ovvero oltre l’ospedale Gradenigo, dove si trova l’incrocio con il 30 direzione collina, Pino Torinese-Chieri? Un modello allegorico, la metropolitana leggera con la “promessa” e il compimento di una vera. La storia, ci consegna invece un ulteriore modello, quello “storico”. Un tram storico e il suo capolinea, nei pressi. Come che sia, molto è mutato, tra difficoltà e promesse, tempi di percorrenza e attesa. Un tempo, passava un due, poi, il tre. Anche se, in definitiva, sono l’identica cosa. Cosa ne pensano i torinesi, di tutti questi cambi? E a proposito di modelli, e di alleanza, in una giornata come oggi, per chi l’ha santificata, impossibile non pensare all’acqua. La samaritana, l’ incontro che suscita sete, il popolo che soffriva la sete, Mose’, la roccia, la fonte. Il nuovo e il veccchio, il vecchio e il nuovo. Modelli, a confronto.
Da qualche parte ho letto che siamo in buona posizione per quantità di “acqua importata virtuale”, cioè quella contenuta negli alimenti. Quanta acqua conterrà una bistecca? Presumo che siamo in buona posizione anche per quantità consumata. Guardo le nostre fontanelle torinesi, dei veri gioiellini. Da preservare e trattare con cura.
Compro le Stampa la sfoglio e mi trovo un articolo sui bus e poi leggo il tuo blog Romano e mi accorgo che li hai anticipati. Ottima la tua capacità diessere sempre sul pezzo, anzi, essere davanti al pezzo! Ottimo e bel post, da cui si denota tra l’altro la padronanza notevole di una vasta cultura che spazia dall’attualità alla storia.Di nuovo, vecchio e Nuovo!
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Mi piace l’articolo sul vecchio e il nuovo…meglio dire antico e moderno,nuovo….il pezzo sui bus che cambiano numero,tipo,modello,ma sempre bus…il tempo,la vita frenetica, esige un cambiamento, un miglioramento,velocità,comodità ….il bus rottamato,pensando ci bene,non è proprio ‘rottamato’,ma adeguato al tempo attuale……la chiesa vecchia, antica,,,,la chiesa nuova, moderna …è pur sempre una chiesa!…..vecchio testamento…non è vecchio,ma è antico,come può essere un mobile antico che,adatto ai tempo passato, è sicuramente adatto ai nostri tempi…tornando al tema bibblico,il “testamento” è tutt’uno…basti considerare che le tematiche trattate nel “antico” hanno un motivo nel “nuovo”,adatto al tempo attuale….le profezie di cui si parla nel “antico” si rivelano,si adempiono nel “nuovo”…..tutto si evolve…utilizzando,basandosi sul “vecchio’ “antico”…questo è il mio pensiero, ma mi piace molto il modo in cui romano esprime il suo concetto su queste tematiche…..che potrebbe essere definito …quasi un anticipo dei tempi…. Bianca m.
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