Alcuni lettori del blog mi hanno chiesto di documentare ulteriormente la lettera proveniente da Roma, dal Rettor Maggiore dei Salesiani per il sig. Torre. Eccola. Giuseppe, fiero, con la lettera tra le mani. Felice perché nella vita “non ho mai avuto o voluto nulla. Sempre con distacco dalle cose. L’importate è l’uomo. E’ sempre stato al centro. I suoi bisogni, le sue necessità e poter dare, per quanto possibile il mio contributo, e svolgere al meglio il mio servizio per la collettività”. Ovviamente continua a svolgere ancora la parte di Marta, al “lavoro”, al mattino, e di Maria, con la preghiera, nel resto della giornata. Entrambe, le parti migliori per questo uomo, così grande. Un quadretto di don Bosco, all’entrata di questo edificio, ricorda come siano così impegnative certe intenzioni. “Studia di farti amare”. (don Bosco).
Oggi i suoi ricordi erano sulla riforma conciliare. Concilio Vaticano II.
Ma una tale storia di zelo e devozione “di lunga durata” ha mai avuto un posticino sulla rivista dedicata alla Basilica di cui il sig. Torre si è preso cura pressoché da sempre?
Giuseppe (non Torre)
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