Volevo socializzare un pensiero, un biglietto d’auguri che mi è stato donato dall’amico Sergio Dalmasso:
Istruitevi perchè avremo bisogno di tutta la vostra intelligenza
Agitatevi perchè avremo bisogno di tutto il vostro entusiasmo
Organizzatevi perchè avremo bisogno di tutta la vostra forza.
Il pensiero è di Antonio Gramsci.
E’ stato bello avere tra le mani questo biglietto, così come è stato bello ricevere una telefonato di un’amica, una suora, Sr. Paola. Dalle mani di Sergio e dalla voce di sr . Paola che si prende cura di persone che il mondo non vorrebbe vedere mi rendo conto che forse bisognerebbe avere ancora più forza, più coraggio, e forse passare dal virtuale al reale. Come si fanno ad accettare certe notizie, “Istat allarme povertà, il 5% soffre per il cibo“, cioè quindici famiglie su cento faticano ad arrivare a fine mese. (La Stampa pag. 6, 23 dicembre 2008). Oppure, “Ocse, in due anni, 25 milioni di disoccupati in più” (il Manifesto, pag. 7), oppure sempre da il Manifesto, “I lavoratori nel Sacconi“, e poi a fianco “Verso la chiusura dello stabilimento di Suzzara?” “L’allarme della Fiom“. (il Manifesto 23 dicembre 2008).
Ma anche vedere dall’amico Juri Bossuto che si preoccupa di una categorie in particolare, quella “degli operatori scolastici”, ma ha ridato entusiasmo; Juri presenta (probabilmente oggi) una interrogazione a risposta scritta al Presidente del Consiglio regionale del Piemonte.
In essa chiede interroga la Giunta regionale per sapere: quale è la situazione numerica reale, negli organici delle scuole piemontesi, dei collaboratori scolastici; quanti sono i collaboratori in ruolo e quale la loro mansione;
quali azioni possono essere intraprese dalla Regione per garantire il funzionamento dei servizi prestati dai collaboratori scolastici.
Ecco la politica che si occupa e preoccupa degli ultimi. Gli ultimi, gli invisibili, i precari, la classe operaia deve tornare ad essere quella che è stata: presente nei nostri pensieri.